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Abiti di primavera: forme minimal, colori natural

Lo so, solo pochi giorni fa vi abbiamo suggerito che l'abito perfetto per la primavera ormai ufficialmente iniziata è quello coloratissimo: verde, rosso, fucsia o celeste… poco importa, purché sia in technicolor.

E, ora, ci vedete già ritornare sui nostri passi. Obiezione accolta. Ma c'è un ma: abbiamo considerato come un «eccesso» di colore non sia per tutto, e che nuance troppo squillanti possano mettere a disagio molti di noi. Quindi, abbiamo pensato anche agli altri, e sono tanti, e cioè a quelli che «bello il colore, sì, ma addosso a me proprio non mi ci vedo».

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D'altra parte, anche le sfilate primaverili lo avevano stabilito già da un po' di mesi: nell'aria si respira, di nuovo, una grande voglia di semplicità e di naturalezza. Che, tradotto nel linguaggio della moda, vuol dire che tornano a essere di grande tendenza un minimalismo radicale che strizza l'occhio a quello degli anni Novanta, declinato però in una palette di nuance che sono quelle rubate alla terra, alla sabbia e alle pietre: il bianco, ma non ottico, il beige, il grigio, il sabbia, il bruciato, fino a un nero caldo e non definitivo.

Tendenze primavera-estate 2023: un nuovo minimalismo

Forme lineare, volumi semplici, colori naturali della sabbia e della terra. Ma con un dettaglio che faccia la differenza: una texture, un'arricciatura, un drappeggio. Less is (ancora) more, come negli anni Novanta. Ma in una versione del tutto nuova

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Natural/minimal: in sintesi estrema, ecco uno dei filoni della moda dei prossimi mesi che seguiremo con più fedeltà. E facilità, va detto. Gli abiti sfornati da questo trend sono quindi, per definizione, semplicissimi nei volumi e lineari nelle silhouette, meglio però se in tessuti materici e croccanti, o viceversa liquidi e morbidissimi, per arrivare persino al suede, che ben si presta a questo tipo di mood. Via libera a lunghezze differenti, anche se il mini e il maxi hanno, per ragioni evidentemente opposte, sempre il loro perché.