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Animalisti contro i produttori de “Il Signore degli anelli” dopo la morte di un cavallo sul set

Il cavallo ha avuto un arresto cardiaco fatale il 21 marzo scorso. A darne notizia è stata la stessa Amazon. Gli animalisti hanno chiesto di abolire l’uso di animali vivi nelle riprese, sostituendoli con gli effetti speciali in 3D generati al computer.

signore degli anelli
Foto di scena de Il Signore degli anelli – Nanopress.it

Già in passato il franchise era stato accusato di aver maltrattato gli animali.

PETA contro i produttori del fantasy targato Amazon

Gli animalisti si sono scagliati contro i produttori dello spin-off televisivo della saga fantasy de Il Signore degli anelli: Gli anelli del potere, basata sull’omonimo romanzo scritto da J.R.R Tolkien. Il motivo è dovuto alla morte di un cavallo sul set. La PETA, organizzazione no profit che sostiene i diritti degli animali, il loro trattamento etico e è contro ogni tipo di sfruttamento, ha condannato ancora una volta l’uso di animali vivi nelle produzioni televisive e cinematografiche e più in generale quando vengono impiegati nell’industria dell’intrattenimento.

Il cavallo ha avuto un arresto cardiaco il 21 marzo scorso. La produzione inglese per la seconda stagione della serie tv non è ancora iniziata, ma l‘animale stava svolgendo degli allenamenti di prova proprio in procinto dell’avvio delle riprese. “Siamo profondamente rattristati nel confermare che un cavallo della produzione è morto”, aveva detto ieri un portavoce di Amazon Studios. “L’incidente è avvenuto di mattina”, ha poi aggiunto.

La ricostruzione della vicenda

“L’addestratore non era in abiti di scena e le riprese non sono ancora iniziate. Sia un veterinario sia un rappresentante dell’American Humane Association (organizzazione per la sicurezza e il benessere animale, ndr) erano presenti. L’autopsia indipendente ha confermato che il cavallo è morto a causa di insufficienza cardiaca”, hanno spiegato da Amazon.

Secondo una ricostruzione l’animale si trovava vicino a altri 20 cavalli quando il suo cuore ha smesso di battere. Quel giorno, inoltre, secondo fonti dei media sul set ci sarebbero stati oltre 30 cavalli. Subito dopo la notizia PETA ha rilasciato un comunicato dicendo che lo show stava “sfruttando gli animali”. Ha poi chiesto che le produzioni di film e serie tv smettano di usare animali vivi e usino invece in sostituzione il CGI, ovvero gli effetti speciali di ultima generazione che si basano su immagini in 3D generate al computer.

Tutti i cavalli usati nella seconda stagione della saga fantasy sono stati forniti da un’azienda che fornisce animali e stuntman per le scene d’azione. La società ha lavorato spesso nell’industria cinematografica. Tra le produzioni a cui ha preso parte figurano anche Il Trono di Spade e The Crown.

Il franchise già in precedenza nel mirino delle critiche

Non è la prima volta che il franchise de Il Signore degli anelli si ritrova al centro delle polemiche per come tratta i cavalli. Nel 2012 il direttore Peter Jackson era stato criticato per Lo Hobbit, in quanto gli addestratori di animali che si trovavano sul set hanno affermato che tre cavalli e altri animali da fattoria erano morti durante la produzione del film. Jackson respinse le accuse.

All’epoca gli animalisti avevano lanciato la sottoscrizione di una petizione, in cui si chiedeva agli spettatori di rifiutarsi di andare nelle sale a vedere il film se gli animali erano stati maltrattati durante le riprese.