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Arriva la Mindfulness nei musei, rimedio «scientifico» contro lo stress

C’era una volta il museo inteso esclusivamente come luogo di apprendimento ed educazione. Poi, col tempo, si è compreso come questi spazi fossero anche fonte di relax e benessere, a tal punto che in Canada i medici di famiglia hanno iniziato a prescriverli in ricetta come un farmaco. E ora anche in Italia si sta cominciando ad associare le sedi museali alla salute psicologica.

Tanto che pochi mesi fa è partito uno studio condotto dalle Università degli Studi di Milano e della Bicocca e dall'Università degli Studi di Roma La Sapienza per misurare in maniera scientifica l’effetto benefico del museo. In particolare,  il progetto ASBA (Anxiety, Stress, Brain-friendly museum, Approach), ideato e progettato dalla professoressa Annalisa Banzi, ha scelto di portare e adattare la Mindfulness negli spazi museali per creare una modalità immersiva, consapevole ed empatica agli oggetti esposti. Un modo per misurare quanto il museo faccia bene al cervello soprattutto con il giusto approccio.

Ma perché proprio la Mindfulness?

«Normalmente siamo abituati ad andare di fretta anche nei musei: ansiosi di vedere tutto, di documentare, fotografare e condividere, ci perdiamo la vividezza dell'esperienza. Partecipare a una sessione di Mindfulness in un museo significa concedersi il privilegio di sostare in silenzio di fronte a un'opera d'arte lasciando parlare le sensazioni corporee» spiega Lorenza Guidotti, giornalista e istruttrice di Mindfulness certificata che ha condotto le sedute adattandole agli spazi museali. Il valore aggiunto di questa pratica, finalizzata all’osservazione dei propri stati mentali, è proprio quella di orientare la concentrazione sul momento presente. «È un'esperienza immersiva che, attraverso una meditazione guidata, ci permette di mettere in stand-by per un breve lasso di tempo il flusso di  pensieri che affollano la nostra mente e ci fanno apprezzare a tutto tondo la bellezza di quello che stiamo osservando. Si instaura un vero e proprio dialogo interiore con l'opera d'arte e si impara a riconoscere il valore di una piena attenzione, una qualità indispensabile (ma ormai rara) che favorisce uno stato di quiete e rilassamento» conclude Lorenza Guidotti.

Una seduta di Mindfulness alla Galleria d'arte moderna di Milano tenuta da Lorenza Guidotti.

Una seduta di Mindfulness alla Galleria d'arte moderna di Milano tenuta da Lorenza Guidotti.

Come si è svolto lo studio

Tra novembre 2022 e febbraio 2023 ottanta volontari di età variabile tra i 18 e i 70 anni hanno partecipato allo studio mediante sessioni di Mindfulness svolte presso il Museo di storia naturale e la Galleria d'arte moderna di Milano. La scelta del campione si è rivolta a una fascia ampia ed eterogenea di popolazione che non fosse tutta abituale frequentatrice dei musei. Inoltre nel progetto di ricerca si è voluto intervenire sia su un museo artistico che su uno scientifico per valutarne eventuali differenze. All’inizio e alla fine di ogni incontro i volontari sono stati sottoposti a misurazioni dei livelli di ansia e stress mediante test validati a livello internazionale e con strumenti in grado di rilevare gli indici fisiologici.

I risultati

Dai dati raccolti è emerso come le persone partecipanti allo studio abbiano diminuito i livelli di stress e ansia del 25% circa e abbia migliorato l’umore. Per la misurazione degli stati d’ansia è stata usata la scala standardizzata STAI-S, mentre per la misura dello stress percepito si è ricorsi alle scale analogiche VAS. Un risultato simile sia nella sede museale d’arte, che in quella scientifica. E anche i commenti hanno rilevato emozioni positive. Qualche esempio? Tra i commenti dei partecipanti alla Mindfulness nel Museo di storia naturale è stato sottolineato come la pratica immersiva consentisse di far rivivere gli ambienti naturali, quasi in una bolla fuori dal tempo.

Al GAM invece è emerso lo stupore di vivere l’arte con occhi diversi, quasi in una danza mentale fra sè e l’opera d’arte, dimenticando il brusìo mentale del quotidiano. La Mindfulness è stata la prima modalità applicata ai musei e la sperimentazione ora continua con altre tecniche: l’arte terapia, il metodo Art Up, le Visual Thinking Strategies e una tecnica basata sulla combinazione tra natura e patrimonio culturale (info e iscrizioni qui).

Il museo? È un luogo dove prendersi cura di sé e allontanare le tensioni. Se poi si sceglie un approccio consapevole e immersivo, allora il beneficio è ancora più intenso.