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Azimut punta sulle 'miniere di Bitcoin' alimentate dalle rinnovabili di Alps Blockchain: investimento da 40 milioni

TRENTO. “La nuova sinergia con Azimut rappresenta un traguardo significativo che ci consentirà di proseguire il percorso strategico intrapreso, consolidando la nostra presenza a livello nazionale e accelerando la crescita nei mercati internazionali, come in Sud America”. Sono queste le parole con cui Francesco Buffa, Ceo di Alps Blockchain, commenta la decisione del gigante dell'asset management e dell'investment banking Azimut di promuovere un club deal per investire nella realtà trentina, che punta a costruire un ponte tra la tecnologia della blockchain e il mondo dell'energia rinnovabile (Qui Articolo), rendendo il mining sostenibile.

L'investimento di Azimut, dice l'azienda, è pari a 40 milioni di euro ed ha permesso “a circa 600 clienti serviti dalla rete di consulenti finanziari e wealth manager del gruppo in Italia, di prendere esposizione alla crescita del settore della blockchain sostenibile. L'operazione prevede una componente di equity, tramite l'acquisto di una quota di circa il 45%, e una parte obbligazionaria con un prestito convertibile”.

Come anticipato, Alps Blockchain è un'impresa trentina specializzata in ricerca e sviluppo in ambito mining, con l'obiettivo di produrre potenza di calcolo per la blockchain attraverso la creazione e gestione di data center all'avanguardia alimentati da fonti di energia rinnovabile. “Fondata nel 2018 – scrive l'azienda – Alps Blockchain ha introdotto in Italia un innovativo sistema che prevede l'installazione di data center all'interno di centrali idroelettriche per convertire direttamente la forza dell'acqua in potenza di calcolo, integrandosi in modo complementare al sistema di produzione di energia elettrica tradizionale”.

Ad oggi, Alps Blockchain ha realizzato oltre 20 data center che ospitano complessivamente circa 3.950 miner, hardware dedicati all'attività di mining. Ai data center situati all'interno delle centrali idroelettriche italiane e coordinati come provider, si aggiungono quelli gestiti direttamente e dislocati all'estero, sia in via di realizzazione che già operativi. “Siamo entusiasti – ha commentato Giorgio Medda, Ceo e Global head of asset management & Fintech del gruppo Azimut - di aver realizzato quest’operazione attraverso la quale Azimut investe direttamente e con i nostri clienti non solo in un’eccellenza tutta italiana dello sviluppo tecnologico sostenibile ma anche sul futuro digitale e sui giovani talenti del nostro Paese. Con Alps Blockchain rafforziamo ulteriormente il nostro posizionamento e la nostra view su blockchain, digital assets e finanza decentralizzata quali nuove frontiere di investimento e di funzionalità operative verso cui la trasformazione digitale sta spingendo l’industria dell’Asset Management”.

“In Alps Blockchain – continua Buffa - crediamo fermamente nel potenziale di questa tecnologia e nella necessità di sviluppare approcci sempre più efficienti e sostenibili. Così abbiamo intrapreso l'iniziativa di unire il mondo della blockchain e del mining con quello delle rinnovabili, sviluppando in Italia una soluzione mirata a sostenere il comparto idroelettrico e offrire una nuova opportunità di business ai produttori di energia che contribuisca a mantenere redditizi i loro impianti storici una volta terminati gli incentivi statali”.

“L'aumento di risorse – aggiunge Francesca Failoni, Cfo dell'azienda trentina -ci permetterà di partecipare e contribuire in maniera più sostanziale al funzionamento della rete blockchain, favorendo lo sviluppo di progetti solidi e sostenibili nel tempo. Grazie a questa operazione finanziaria, potremo non solo incrementare ed efficientare i nostri data center esistenti, ma anche investire nella realizzazione di nuovi impianti, puntando a quadruplicare la capacità di produzione di potenza di calcolo al servizio di questa tecnologia entro la fine dell'anno”.