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Banca d’Italia: coro di elogi per Visco, le reazioni di banchieri, imprese e sindacati

C’era il tutto esaurito questa mattina nella sede centrale della Banca d’Italia in via Nazionale a Roma per le ultime considerazioni finali del Governatore Ignazio Visco che a novembre terminerà il suo mandato dopo 12 anni alla guida della Banca Centrale Italiana.

In prima fila c’era anche l’ex presidente del Consiglio ed ex presidente della Bce, Mario Draghi. Vicino a lui Mario Monti, Gianni Letta, Lamberto Dini, Daniele Franco e Antonio Patuelli. Presenti, ovviamente, anche i vertici delle principali banche italiane, che hanno commentato poi il discorso di Visco. 

Padoan (Unicredit): “Va riconosciuto il contributo di Visco a quello che Banca d’Italia ha fatto per l’Italia”

Il discorso del Governatore Visco “ha ricordato il grande sforzo che la banca ha fatto in questi anni e va riconosciuto il suo contributo personale a quello che la banca ha fatto per il Paese e il Paese gli deve essere per sempre grato”, ha detto Pier Carlo Padoan, presidente di Unicredit, commentando le ultime Considerazioni finali del Governatore. “La relazione è stata così complessa e articolata che ha trattato praticamente tutti i punti e giustamente ha iniziato dalla grave crisi globale in cui ci troviamo per l’aggressione russa all’Ucraina”, ha concluso Padoan.

Messina (Intesa): “Considerazioni fatte con il cuore”

“Sono considerazioni fatte con il cuore. Ho colto una grande attenzione ai giovani, al futuro del nostro paese e un invito a tutti noi a fare il possibile per fare crescere di più questo paese e che il pil possa generare crescita sostenibile e lavoro e occupazione dignità e una grande attenzione al contenimento del debito pubblico che oggi e’ l’unico punto di debolezza e va gestito con grandissima attenzione. Sono considerazioni che ho condiviso totalmente”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina

Secondo Messina “Il contesto geopolitico è ancora molto complesso ma se guardiamo alle aspettative dell’anno scorso tutti parlavano di un contesto di recessione. Oggi la valutazione è che la crescita economica possa essere tra 0,8 e 1,2%, quindi un contesto in cui manterrei un approccio positivo per la dinamica del paese”. “Quello che mi preoccupa – ha aggiunto Messina – è la forte crescita delle disuguaglianze e povertà e alcuni aspetti su cui è necessario intervenire. Ma in termini complessivi imprese e famiglie stanno mantenendo valori molto positivi. L’aspetto delle disuguaglianze e della povertà sono aspetti su cui tutti noi dovremo prestare attenzione”. 

Scannapieco (Cdp): “Con Pnrr picco di investimenti, ma servono riforme”

Il richiamo del Governatore Visco su una gestione prudente delle finanze pubbliche che non vada a scapito del livello degli investimenti pubblici è stata commentata dall‘amministratore delegato di Cdp, Dario Scannapieco, all’uscita dalla Banca d’Italia. “Con il Pnrr vedremo un picco di investimenti ma non possiamo permetterci di ritornare poi alla situazione ante Pnrr in termini di crescita, quindi bisogna lavorare sugli investimenti e sulle riforme che rendano più facile realizzarli e così eviteremo di tornare agli anni in cui il Pil cresceva dello zero virgola”. Scannapieco ha sottolineato poi il fatto che Visco abbia fatto un’analisi “accurata e molto interessante” in particolare sull’importanza della conoscenza e delle competenze: “il grafico sul numero dei laureati in Italia rispetto al resto dell’Europa non va bene, bisogna cercare di spingere su questo”.

Patuelli (Abi): “Considerazioni equilibrate e di grande saggezza”

“Le considerazioni del governatore Visco sono equilibrate e di grande saggezza. Indicano rafforzamenti del mondo economico-finanziario, in particolare bancario, con sottolineature lungimiranti dei rischi che sussistono per vari fattori che non vanno sottovalutati”, ha dichiarato il presidente dell’Abi Antonio Patuelli. Tra questi rischi, anche quelli legati al “deterioramento del credito, le nuove necessità di attenzione sulla liquidità oltre che sugli indici patrimoniali, in una fase che si avvicina all’entrata in vigore di Basilea 3+”, ha concluso.

Marcegaglia: “Bene Visco su giovani e apertura mercati”

“Mi è piaciuto molto, soprattutto due aspetti, il primo il riconoscimento che l’Italia ha reagito bene agli shock drammatici che abbiamo avuto – e anche il riconoscimento che le imprese hanno fatto meglio, però anche un grande richiamo a investire tutti sul capitale umano soprattutto sui giovani, questo è il grande tema, dobbiamo lasciare un mondo migliore ai giovani”,  ha detto l’imprenditrice Emma Marcegaglia. “E poi il tema che io condivido, che in quest’epoca di maggiore regionalizzazione e chiusura dei mercati, dobbiamo mantenere un’apertura dei mercati, di globalizzazione, perché un eccesso di chiusura non fa bene all’Italia, alle imprese e ai cittadini», ha aggiunto.

Landini (Cgil): “Condivisibili le Considerazioni su fisco e salari”

Nelle considerazioni finali del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ci sono “degli elementi condivisibili”, ha affermato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini,  riferendosi ai passaggi del governatore su fisco e salari. “Un tema che non ho sentito però è che l’inflazione non è determinata dai salari ma dai profitti ed extra profitti dovuti all’aumento dei prezzi. Serve un contributo di solidarietà per redistribuire la ricchezza”, ha sottolineato il segretario. “Il livello di precarietà è troppo alto e i salari sono troppo bassi. Sono d’accordo, serve un salario minimo, ma non solo. Accanto, c’è bisogno anche di una legge sulla rappresentanza e del rinnovo contratti con aumenti salariali”, ha ribadito Landini. “Serve anche una riforma fiscale e condivido il passaggio in cui Visco dice che la riforma deve essere coerente con la nostra Costituzione, cioè progressiva e fondata sulla capacità contributiva, che per vuol dire no flat tax e una cosa diversa da quella che sta facendo il governo”.

Sbarra (Cisl): “La relazione evidenzia rovente questione salariale”

“La relazione di oggi del Governatore della Banca d’Italia, Visco, ha messo, tra l’altro, in giusta evidenza una questione salariale rovente, ulteriormente aggravata dall’inflazione che invoca la costruzione comune di una nuova ed efficace politica dei redditi fondata sulla centralità delle relazioni sociali e industriali. Serve un accordo triangolare tra Governo, Sindacato e Imprese per agire, senza demagogia, su leve concrete che attraversano il fisco, la contrattazione, il rinnovo di tutti i contratti pubblici e privati, l’incremento e la redistribuzione della produttività, il contrasto alla speculazione, la calmierazione di prezzi e tariffe. In questo ambito pensiamo si debba anche considerare una legge che garantisca l’erga omnes ai trattamenti economici complessivi dei contratti nazionali maggiormente applicati, settore per settore, secondo i dati già in possesso dell’Inps”, ha sottolineato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, secondo cui “Solo estendendo i contenuti dei CCNL leader, come peraltro indica per il nostro Paese la Commissione Europea, possiamo garantire retribuzioni adeguate, assicurando il giusto dinamismo alle dinamiche salariali, scongiurando il rischio di uno schiacciamento verso il basso delle retribuzioni medie, come accadrebbe se il quantum fosse imposto dalla Gazzetta ufficiale”-