Entrambi i libri raccontano lo sviluppo, individuale e collettivo, l’evoluzione-involuzione degli individui, delle società, dei popoli. I due autori lo fanno secondo prospettive diverse: l’esperienza, l’analisi concreta e il mondo delle emozioni, il tutto racchiuso nei versi, da un lato, la fantasia e la realtà “distopica”, dall’altro. È quindi l’occasione giusta per tentare qualche osservazione semiseria sulle traiettorie dei terresti, popolo complesso e bizzarro.
Per farlo serve però un radicale cambiamento di prospettiva, perché tentare di spiegare le cose è probabilmente il modo migliore per comprenderle (nei limiti in cui sia possibile capirle).
Sarà una bella occasione per vagare nello spazio e nel tempo alla ricerca del senso o almeno alla ricerca della condivisione delle umane dis-avventure.