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Borseggiatrici e carcere, scontro Lega-Pd sulla proposta di legge sulle madri detenute

Scontro tra Lega e Pd sul provvedimento in merito alle detenute madri. I dem ritirano le firme, facendolo decadere, dopo le misure più severe introdotte dalla maggioranza. Il Carroccio ripresenta il testo. 

I parlamentari del Pd hanno ritirato le firme alla proposta di legge a favore delle detenute madri e quindi il provvedimento, essendo stato presentato da loro in quota opposizione, è decaduto. "Questo era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento nella precedente legislatura. Noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri, ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme", spiega il Dem Alessandro Zan.

"La proposta di legge sulle detenute madri la ripresentiamo noi visto che il Pd ritirando le firme dal provvedimento l'ha fatta decadere. E noi ripresenteremo un testo che contiene le proposte di modifica che erano state approvate e che prevedono che non ci siano più scuse per le donne incinte. Anche loro, se tornano a delinquere, finiranno in carcere". A dirlo è il capogruppo della Lega in Commissione Giustizia della Camera Jacopo Morrone.

"Il Pd libera le borseggiatrici rom che usano bimbi e gravidanza per evitare il carcere e continuare a delinquere. Vergognatevi. La Lega aveva fatto passare la norma in commissione Giustizia e ripresenterà subito il testo: è una questione di salute, giustizia e buonsenso", scrive su Twitter il segretario della Lega e vicepremier, Matteo Salvini.

Ostellari, la gravidanza non sarà più una scusa. "In Commissione Giustizia alla Camera è stata accolta la nostra richiesta, sostenuta da tutto il centrodestra, di riforma dell'articolo 146 del codice penale sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte. Finalmente si cambia e la gravidanza non sarà una scusa: chi commette reati verrà sanzionato, pur nel rispetto dei diritti di tutti, nascituro compreso". A sottolinearlo è il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari commentando la proposta di legge sulle detenute madri di cui ieri si era concluso l'esame degli emendamenti in Commissione Giustizia della Camera.

"Ora, per il bene del Paese - aggiunge Ostellari -, attendiamo che il testo venga portato in aula come previsto. Così le borseggiatrici in stato di gravidanza non resteranno impunite e, secondo la valutazione del magistrato, sconteranno la pena presso una casa famiglia o in un apposito carcere per detenute madri". L'articolo 146 del codice penale prevede il differimento della pena per le donne incinta, per le madri con un figlio inferiore a un anno di età, per chi è affetto da Aids o da altra malattia grave.

Serracchiani: altra prova di disumanità della destra. "Ogni giorno questa destra dà prova di incredibile disumanità. Vittime della cecità ideologica questa volta sono i bambini e le bambine di detenute madri. Con la nostra proposta di legge stavamo per ottenere il risultato di evitare che questi piccoli fossero costretti a vivere dietro le sbarre. Questo obiettivo è stato stravolto dalle forzature della destra. Noi non condivideremo mai una scelta simile e per questo abbiamo ritirato la nostra proposta in discussione alla Commissione Giustizia. La destra si assuma la responsabilità di queste scelte inaccettabili". Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera.

Malpezzi: da destra scelta disumana contro donne e minori 
"La destra si scaglia ancora una volta contro i minori e le donne. Stravolgono una nostra proposta di legge per aumentare il numero dei bambini in carcere, invece di ridurlo. Una scelta disumana lontana anni luce dai principi cardine su cui si regge uno Stato di diritto". Così su Twitter la presidente dei senatori del Pd, Simona Malpezzi.

D'Orso (M5s): blitz Fdi mina rapporto maggioranza e opposizione 
"Sulla proposta di legge per la tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori Fdi, partito di maggioranza relativa, e tutto il centrodestra al governo dimostrano di non essere in grado di gestire il doveroso confronto parlamentare. Nella scorsa legislatura era stato raggiunto un faticoso e delicato equilibrio per un testo condiviso, ieri il governo Meloni con un autentico blitz in commissione Giustizia ha presentato articolate riformulazioni di emendamenti, assegnando pochi minuti per esaminarne l'impatto e costringendo, di fatto, oggi i presentatori della proposta di legge a disconoscere la paternità di un testo che risulta snaturato rispetto alla sua finalità. Sono intervenuta in Ufficio di Presidenza per stigmatizzare il metodo di una maggioranza e di un governo che approfittano di una proposta di legge in quota opposizione per stravolgerne la finalità e farne l'ennesima bandierina di pura propaganda. Un pericoloso precedente che mina il rapporto di lealtà tra maggioranza ed opposizione che non possiamo accettare". Così in una nota Valentina D'Orso capogruppo del Movimento 5 Stelle nella commissione Giustizia della Camera.