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Contro la mega acciaieria anche l'associazione nazionale porti turistici

Mega acciaieria a San Giorgio / Marano Lagunare

Il presidente di Assomarinas Roberto Perocchio è intervenuto all’assemblea pubblica a Marano Lagunare contro il progetto di una nuova acciaieria a San Giorgio di Nogaro, ritenuta "una minaccia per cittadini e imprese turistiche"

Sabato 25 marzo si è svolta un'ulteriore assemblea pubblica, a Marano Lagunare, contro il progetto di una nuova acciaieria a San Giorgio di Nogaro. Anche in questa occasione la partecipazione della cittadinanza è stata molto alta e oltre a privati cittadini hanno partecipato anche alcuni soggetti interessati, tra cui il presidente di Assomarinas Roberto Perocchio.

Lo stesso, che già si era esposto in precedenti occasioni, ha manifestato la sua preoccupazione per il progetto che, se si realizzasse, "rappresenterebbe un vero pericolo per la popolazione e le imprese turistiche che si trovano nel cuore della laguna di Marano, seconda in Italia per importanza turistica". Perocchio, nel suo intervento ha commentato le pagine recentemente pubblicate sui quotidiani da parte del gruppo promotore del progetto, che riportano "solo i presunti benefici occupazionali dell’opera omettendone i rischi".

Il commento

"È un investimento  che si propone di raggiungere una produzione di 4 milioni di tonnellate che, secondo gli studi commissionati da Assomarinas, comporta emissioni da camini ed emissioni diffuse di odori e polveri, con ricadute potenziali fino a Lignano, a cui si aggiungono quelle da traffico navale. Implica dragaggi dei sedimenti lagunari, con dispersione di sedimenti inquinati, scarichi di acque reflue e di acque di raffreddamento, una profonda e progressiva modifica della laguna e della costa sabbiosa per accelerazione delle correnti, moto ondoso navale, aumento dei processi erosivi e risalita del cuneo salino", ha dichiarato Perocchio. "La realizzazione dell'acciaieria determinerebbe, inoltre, la produzione e gestione di centinaia di migliaia di tonnellate all’anno (il 15 per cento dell’acciaio prodotto) di polveri derivanti dai rifiuti di processo che ammassate e movimentate all’aperto comporterebbero un inevitabile effetto dispersivo con conseguenze per la salute della popolazione, la movimentazione di milioni di tonnellate all’anno di rottami ferrosi provenienti da tutti i continenti, via terra e via mare con inevitabile compromissione, a lungo termine, delle condizioni che rendono la pesca lagunare praticabile e sostenibile, con forti ripercussioni sullo stock di molluschi e fauna ittica".

"Sono tutte evidenze che ci inducono a  sostenere quanto la realizzazione di questo polo siderurgico sia incompatibile con gli obiettivi di tutela e crescita del turismo, di protezione ambientale, di salvaguardia della biodiversità e della salute pubblica", ha concluso Perocchio.

Dopo l'assemblea di Marano Lagunare, la cittadinanza si è poi ritrovata a Palazzolo dello Stello per manifestare contro l'acciaieria ai margini della cena organizzata dal presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga insieme al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini in un ristorante locale.