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Convergenza tra Pd e 5 Stelle sul no ai fondi del Pnrr per le armi all'Ucraina

In Plenaria / Italia

I democratici hanno presentato un emendamento per escludere questa possibilità dal piano Asap della Commissione, piano che sta dividendo gli eurodeputati italiani

Partito democratico e Movimento 5 Stelle hanno trovato una convergenza in Europa nell'opposizione alla possibilità di utilizzare i fondi del Pnrr per l'acquisto di armi e munizioni, anche in vista del sostegno all'Ucraina nella guerra contro la Russia. Domani al Parlamento europeo di Bruxelles la Plenaria voterà il piano Asap (Act in Support of Ammunition Production) della Commissione europea, piano che prevede lo stanziamento di un miliardo di euro per accelerare la produzione da parte delle imprese europee delle munizioni da inviare in Ucraina. La metà di queste risorse arriverà direttamente dalle casse di Bruxelles, mentre i restanti 500 milioni di euro saranno stanziati dai singoli Stati membri.

Nella sua proposta l'esecutivo comunitario autorizza i governi ad utilizzare a questo scopo i fondi dei Pnrr e della politica di coesione. Il Partito Democratico ha presentato un emendamento che punta a eliminare questa possibilità e che dovrebbe essere appoggiato da tutto il gruppo socialista e anche dai pentastellati. Ieri sera la segretaria Elly Schlein, che avrebbe dovuto essere a Bruxelles, ne ha discusso con gli eurodeputati del partito in videoconferenza. A quanto pare l'emendamento però non avrebbe il supporto dagli altri gruppi europei e rischia di non passare l'esame del voto. A quel punto i democratici dovrebbero comunque sostenere il testo generale, anche se con qualche defezione, con Schlein che avrebbe lasciato libertà di voto.

Da parte dei 5 Stelle invece l'opposizione al testo è totale. "Voteremo contro questo provvedimento scellerato", annuncia la delegazione in una nota, sostenendo che "potenziare la capacità di produrre munizioni e armi in una fase in cui l’unica cosa sensata da fare è promuovere i negoziati di pace è folle". Per questo motivo, continuano i pentastellati "a maggior ragione, vigileremo affinché la produzione di armi non sia consentita tramite l’uso dei fondi europei e con il Pnrr".

Di "passo inaccettabile", che "tradisce i valori su cui si fonda la stessa Unione europea", parla invece Rosa D'Amato dei Verdi, che pure annuncia la sua opposizione all'Asap. Secondo l'eurodeputata pugliese prevedere l’utilizzo delle risorse del Pnrr e della politica di coesione "per creare armi è un’ulteriore vergogna di questo piano", in quanto si tratta di risorse "che dovrebbero servire esclusivamente per promuovere la doppia transizione digitale ed economica, per migliorare la sanità, l'istruzione pubblica, per costruire asili, per lottare contro la povertà. Non per alimentare morte e distruzione".

"In Italia non si utilizzeranno né fondi del Pnrr né del fondo di coesione per finalità militari. Ciò non significa, però, che si debba precludere ad altri Paesi una possibilità di questo genere. Soprattutto quando essi sono quelli maggiormente vicini al teatro geografico del dramma della guerra, e che sperimentano sulla loro pelle il significato dell'imperialismo russo", ha detto invece Nicola Danti di Italia Viva, che a Bruxelles siede nei banchi dei liberali di Renew Europe.