
Sul gol dell’ex centrale del Torino pesa l’errore in uscita del portiere portoghese Maximiano che in precedenza era stato bravissimo su un diagonale di Kostic. Un altro ritorno amaro a Torino per il grande ex Maurizio Sarri. La Vecchia Signora prova a non pensare alle vicissitudini giudiziarie, al -15 in campionato, agli altri punti di penalizzazione che potrebbero arrivare e si concentra solo sulla sfida alla Lazio per continuare a inseguire uno dei pochi obiettivi stagionali rimasti.
Canovaccio tattico del match semplice e chiaro fin dall’inizio. Massimiliano Allegri lancia la coppia Vlahovic-Chiesa in attacco ma conferma il solito copione: aspettare bassi l’avversario chiudendosi con un 5-3-2 che cancella gli spazi per le giocate in profondità di Ciro Immobile, Felipe Anderson e Zaccagni. Rare le folate di pressing da parte della Juve. Il possesso palla viene lasciato ai palleggiatori biancocelesti.
Juventus: solo improvvise e occasionali ripartenze con Chiesa e Vlahovic, supportati dagli inserimenti di Rabiot e Kostic. Il gol vittoria a 1 minuto dal termine del primo tempo: Federico Chiesa s’impegna al massimo per tenere vivo un pallone destinato in fallo laterale, cross in mezzo, difesa della Lazio fuori posizione, controcross di Kostic che premia l’inserimento beffardo di Bremer, spizzata di testa in anticipo su Maximiano e gol vittoria che riporta un po’ di serenità in casa bianconera dopo tante amarezze.
Nel secondo tempo il risultato non cambia. Nonostante le mosse tattiche offensive di Sarri, la Lazio non trova la scintilla per riprendere Madama. Pedro pasticcia, Milinkovic-Savic non incide. Anzi, è Maximiano a evitare con un pizzico di fortuna il raddoppio salvando su Moise Kean pericoloso su una delle poche ripartenze juventine.
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