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Cripto: Sec contro Coinbase. Il titolo crolla a Wall Street. Accusato Justin Sun

Non passa giorno senza che arrivino, dal mondo delle cripto, notizie di una sempre maggiore stretta di authority e forze di polizia su aziende e imprenditori. La Security exchange of commissioni ha inviato a Coinbase una cosiddetta “Wells” notice. Cioè: l’indicazione formale che il watchdog statunitense è pronto ad intraprendere un’azione legale contro la più grande piattaforma centralizzata di scambi negli Usa.

È stata la stessa società quotata al Nasdaq, e che in scia alla notizia perde oltre il 20%, ad indicare di avere ricevuto l’avviso Wells. Tra le pratiche prese di mira dalla Sec c’è il cosiddetto “staking” (“Coinbase Earn”) . Vale a dire: la pratica con cui l’utente della piattaforma può usare le criptovalute, bloccandole, in cambio di un ritorno sull’operazione. Il meccanismo è in un qualche modo simile al guadagno dei tassi di interesse in un conto di risparmio. Si tratta di attività che, a ben vedere, vengono spesso utilizzate dalle piattaforme per garantire altre transazioni che avvengono sulla blockchain. Non solo. Le indagini riguardano anche altri imprecisati token scambiati su Coinbase.

Un’ indagine che viene da lontano

La questione non è di oggi. Nel passato il presidente della Sec, Gary Gensler, ha ripetutamente detto che molti dei titoli digitali, e dei prodotti, offerti dalla cripto società sono, in realtà, strumenti finanziari. L’authority, già nel luglio scorso, aveva aperto un’inchiesta in merito al fatto che la stessa Coinbase avrebbe consentito impropriamente agli americani di fare trading su asset digitali che dovrebbero essere considerati “securities”. Vale a dire: strumenti finanziari. In particolare, all’interno del primo caso di insider trading sulle cripto (dove Coinbase non è soggetto attivo del presunto reato), la Sec, tra i 25 token considerati, aveva per l’appunto definito almeno 9 di questi “securities”, Vale a dire: strumenti finanziari (o titoli d'investimento). Certo: può affermarsi che per applicare la normativa dell'insider non poteva essere fatto diversamente. In altre parole: da un lato la Security and Exchange commission, prima di ipotizzare il reato finanziario, doveva necessariamente indicare che i criptoasset erano securities; dall'altro l'impostazione sarebbe valsa solamente quale espediente tecnico-giuridico nel caso specifico. Ciò detto, però, l’obiettivo di Gensler pare chiaro. Stringere le maglie attorno alle piattaforme centralizzate e portarle sotto una più dura sorveglianza.

Il ricercato Do Know e l’accusa a Justin Sun

Ma non è soltanto la questione di Coinbase. La Polizia del Montenegro, indica Reuters, avrebbe arrestato Do Kwon, l’ex ceo dei Terraform lab al centro dello schema della stablecoin Terra-Luna. Come si ricorderà il crack da 40 miliardi di dollari di Terra-Luna è stato, nei fatti, tra le cause scatenanti degli infiniti scandali che hanno travolto il cripto mondo del 2022.

Do Kwon era da tempo in fuga, tra i latitanti più ricercati dalle polizie di mezzo mondo. In un tweet il Ministro dell’interno del Montenegro ha indicato che «La persona fermata è sospettata di essere il Sud Coreano Do Know». Bisogna attendere la conferma dell’identità.