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Dal cece nero della Puglia al fagiolo rosso di Lucca: Slow food dell'Adige Alto Garda porta sulle tavole trentine l'eccellenza per la Giornata mondiale dei legumi

ROVERETO. La Condotta slow food valle dell’Adige Alto Garda lancia un progetto per portare sulle tavole trentine i migliori legumi italiani. Un'iniziativa in vista della Giornata mondiale dei legumi del 10 febbraio.

Sono stati selezionati una decina di Presìdi slow food provenienti dalle varie regioni: il fagiolo rosso di Lucca, il fagiolo zolfino e il fagiolo secondo piano dalla Toscana, il cece nero della Murgia Carsica dalla Puglia, la roveja di Civita di Cascia dall’Umbria, la cicerchia di Civita di Cascia dalle Marche, il pisello cento giorni dalla Campania e le lenticchie di Villalba dalla Sicilia.

Un tour nei legumi italiani che chiunque potrà compiere aderendo all’acquisto collettivo lanciato da slow food. Una specie di Gas-Gruppo di acquisto solidale temporaneo e finalizzato a scoprire questi alimenti che hanno un ruolo così importante nel cambiamento delle nostre diete per affrontare la transizione ecologica.

I legumi, infatti, considerati negli anni del boom economico come "cibo dei poveri" sono ora riconosciuti come un alimento essenziale, un ingrediente che ci aiuta a vivere a lungo e in salute: ricchi di antiossidanti e fibre, aiutano a prevenire malattie cardiovascolari e diabete.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (Fao) riconosce che i legumi sono fondamentali per la sicurezza alimentare, in quanto sono una fonte di proteine e micronutrienti a prezzi accessibili e possono essere conservati per un lungo periodo. Una dieta ricca di legumi fa bene all’ambiente: i legumi richiedono meno input e arricchiscono il suolo fissando l’azoto. La loro coltivazione ha un impatto minore rispetto alle proteine animali, perché comporta meno emissioni di gas serra e un’impronta idrica ridotta.

Per approfondire la conoscenza dei legumi proposti per l’occasione, sono state realizzate delle interviste ai produttori che ne presentano caratteristiche organolettiche, territorio e usi gastronomici. I video, realizzati da Asia Gallato, studentessa dell’Università di Trento, nell’ambito di un progetto di tirocinio con slow food. 

I Presìdi Slow Food sono comunità di produttori testimoni della cultura enogastronomica e delle buone pratiche agricole che rischiano di scomparire travolte dall’abbandono delle aree interne e della montagna, dai cambiamenti climatici, dal mancato ricambio generazionale e, più in generale, dalla centralità di un modello economico che le considera non più convenienti.

I produttori dei Presìdi si impegnano a tramandare tecniche, mestieri e sapori, si prendono cura dell’ambiente e così facendo valorizzano territori e culture. Il progetto è in continua evoluzione da vent’anni. I territori nei quali nasce un Presidio riscoprono un senso di identità, attirano l’attenzione di cuochi di tutta Italia, diventano meta delle nuove forme di turismo attente alle relazioni e all’esperienza. I Presìdi dei legumi di tutto il mondo sono uniti in una rete internazionale denominata Slow Beans.

Gli ordini di legumi Presidio sono aperti sul sito di Slow Food Trentino fino a martedì 31 gennaio e le consegne sono previste alla sede di via Benacense di Rovereto entro la Giornata mondiale dei legumi del 10 febbraio (Qui info).