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Dalla Cig in deroga all’indennità per gli autonomi, ecco gli interventi per salvare il lavoro in Emilia Romagna

Una nuova, e semplificata, cassa integrazione d’emergenza per tutti i dipendenti fino a 90 giorni. Una “una tantum” fino a 3mila euro per i lavoratori autonomi costretti a interrompere l’attività. E ancora: la sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali; oltre alla sospensione dei termini degli adempimenti, relativi ai rapporti di lavoro, verso le amministrazioni pubbliche previsti a carico di datori di lavoro, di professionisti, di consulenti e centri di assistenza fiscale che abbiano sede o operino nei territori coinvolti dagli eventi alluvionali. E un pacchetto scuola-università per salvaguardare la fine dell’anno. Ma vediamo, nel dettaglio, tutte le novità su lavoro e scuola contenute nell’ultima bozza del decreto Emilia Romagna.

Torna la cig d’emergenza

Sugli oltre due miliardi, che è lo stanziamento finora previsto dal governo per fronteggiare l’emergenza provocata dagli eventi alluvionali in Emilia-Romagna, circa 900 milioni sono destinati a salvaguardare il lavoro. Di questi circa 600 sono destinati a sostenere i 300mila lavoratori dipendenti danneggiati da alluvione e frane e i restanti 300 per mettere in copertura i circa 100mila autonomi danneggiati. Il primo strumento messo in campo è una nuova cig d’emergenza, che avrà procedure semplificate, per tutti i dipendenti che lavorano o abitano nei comuni colpiti fino a 90 giorni. Ai lavoratori agricoli, che alla data dell’evento straordinario emergenziale hanno un rapporto di lavoro attivo, è concessa la stessa indennità entro il limite massimo di novanta giornate. Per i restanti lavoratori agricoli, l’indennità è concessa per un periodo pari al numero di giornate lavorate nell’anno precedente, detratte le giornate lavorate nell’anno in corso, entro il limite massimo di novanta. Le indennità sono equiparate al lavoro ai fini del calcolo delle prestazioni di disoccupazione agricola. I benefici sono concessi nei limiti di spesa individuati e le indennità sono erogate con pagamento diretto dell’Inps. I datori di lavoro che presentano domanda per questa indennità sono dispensati dall’osservanza degli obblighi di consultazione sindacale e dei limiti temporali previsti dal Dlgs 148 del 2015.

Per gli autonomi una “una tantum” fino a 3mila euro

È prevista anche una “una tantum” per gli indipendenti. Per i collaboratori, i titolari di rapporti di agenzia e di rappresentanza commerciale, i lavoratori autonomi o professionisti, ivi compresi i titolari di attività di impresa, iscritti a qualsiasi forma obbligatoria di previdenza e assistenza, che, alla data del 4 maggio 2023, risiedono o sono domiciliati ovvero operano, esclusivamente o, nel caso degli agenti e rappresentanti, prevalentemente in uno dei Comuni colpiti dall’alluvione, e che abbiano dovuto sospendere l’attività a causa degli eventi avversi, è riconosciuta per il 2023 una indennità “una tantum” nel rispetto della normativa europea e nazionale in materia di aiuti di Stato, pari a euro 1.000 per ciascun periodo di sospensione non superiore a un mese e comunque nella misura massima di euro 3.000.

Sospensione dei versamenti contributivi

A queste misure si affianca la sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali, la sospensione dei termini degli adempimenti relativi ai rapporti di lavoro verso la Pa a carico di datori di lavoro, professionisti, consulenti e centri di assistenza fiscale che abbiano sede o operino nei territori colpiti.

Scuola, 20 milioni per la ripresa delle attività didattiche

Nella bozza del provvedimento si prevede anche uno stanziamento ad hoc per affrontare le prime urgenze del sistema scolastico. Si tratta di un fondo di 20 milioni per interventi diretti a supportare le scuole nell’acquisizione di beni per assicurare la regolare conclusione dell’anno scolastico. Saranno introdotte anche norme per la semplificazione come previsto per gli interventi di somma urgenza. E ancora: con una o più ordinanze del Mim possono essere adottate, anche in deroga alle vigenti disposizioni normative, specifiche misure volte ad autorizzare lo svolgimento a distanza delle attività didattiche e delle sedute degli organi collegiali delle istituzioni scolastiche ed educative di ogni grado, e ad assicurare la validità dell’anno scolastico 2022/2023, anche in relazione alla valutazione degli alunni e degli studenti e allo svolgimento degli esami di Stato conclusivi del primo e del secondo ciclo di istruzione.