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Daniele Deimichei morto sul lavoro a 49 anni, la denuncia dei sindacati: “La sicurezza? Si ferma di fronte alla velocità dei ritmi di lavoro”

Cgil, Cisl e Uil esprimono profondo cordoglio per la morte sul lavoro del 49enne Daniele Deimichei: “Serve maggiore consapevolezza dell’importanza della sicurezza sul lavoro, cioè più prevenzione e maggiori controlli, ma purtroppo i passi avanti in questa direzione sono sostanzialmente nulli e i lavoratori continuano a morire e a subire infortuni che spesso stravolgono in negativo la loro esistenza”

TRENTO. Il 49enne roveretano Daniele Deimichei è rimasto vittima dell’ennesimo incidente sul lavoro. L’uomo, residente ad Ala ma domiciliato a Caprino Veronese, lavorava nel Veronese nello stabilimento della Nova Papyra di Villafranca. Ieri, 22 marzo, è rimasto schiacciato da uno dei macchinari dell’azienda impegnata nel settore della produzione di carta

I sindacati del Trentino esprimono profondo cordoglio per la morte sul lavoro di Deimichei. “Il dramma delle morti sui luoghi di lavoro purtroppo non ha fine”, commentano Manuela Faggioni, Katia Negri e Alan Tancredi rispettivamente di Cgil, Cisl e Uil. “Dopo ogni morte continuiamo a ripetere che serve maggiore consapevolezza dell’importanza della sicurezza sul lavoro, cioè più prevenzione e maggiori controlli, ma purtroppo i passi avanti in questa direzione sono sostanzialmente nulli e i lavoratori continuano a morire e a subire infortuni che spesso stravolgono in negativo la loro esistenza”.

Guardando alle statistiche troppo spesso ci si dimentica che dietro i numeri ci sono le persone, per le sigle sindacali l’obiettivo dovrebbe essere quello di mettere in campo ogni sforzo possibile perché tutti al termine del loro lavoro tornino a casa. “Si parla tanto di cultura della sicurezza, del coinvolgimento delle parti sociali ma non possiamo che constatare che sono solo fiumi di parole che si fermano di fronte alla velocità dei ritmi di lavoro e alle superficiali valutazioni dei rischi”.

Secondo i sindacati i rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza Salute e Ambiente sono visti da molti imprenditori solo come un fastidio. “Capita ancora frequentemente che agli stessi vengano contestati permessi di partecipazione a eventi che hanno come obiettivo la formazione alla sicurezza nei luoghi di Lavoro. C’è ancora molta strada da fare”, concludono Cgil. Cisl e Uil.