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Decreto Bollette: Pronto soccorso, aumentano gli stipendi per medici e infermieri

Pagare di più i medici del pronto soccorso, disincentivare le uscite, mettere un tetto agli introiti dei professionisti a gettone. A parte il payback, entrano altre misure sanitarie nel decreto Bollette appena approvato dal cdm. Hanno a che fare con l'emergenza, uno dei settori più in crisi della sanità. Il governo ha seguito le indicazioni del ministro alla Salute Orazio Schillaci, anche se devono ancora essere definiti gli stanziamenti necessari per alcuni dei provvedimenti. Ci sono anche norme per semplificare le procedure per riconoscere i titoli dei professionisti sanitari stranieri, per estendere l'intramoenia a infermieri e altri professionisti sanitari e per colpire più duramente chi provoca lesioni ai lavoratori della sanità.

Pronto soccorso, le misure anti medici a gettone

Devono esserci gravi carenze di organico nei servizi di emegenza urgenza, a partire dai pronto soccorso, per affidare, in un'unica occasione e senza possibilità di prorogare, incarichi a medici o infermieri esterni. L'affidamento può durare non più di un anno e riguarda "operatori economici che si avvalgono di personale medico ed infermieristico in possesso di requisiti di professionalità contemplati dalle disposizioni vigenti". Significa che devono avere la specializzazione in medicina di urgenza oppure equipollente (come ad esempio medicina interna). Questo lo assicurerebbero le agenzie di lavoro interinale.

Entro 90 giorni, sentita anche l'Anac, il ministero indicherà i prezzi di riferimento. Come noto, al momento il mercato è impazzito, nel senso che certi medici a gettone prendono anche 1.200 euro per un turno al pronto soccorso. I dirigenti delle strutture che non rispettano i termini economici verranno valutati anche dal punto di vista del danno erariale.
Inoltre chi lascia le strutture pubbliche per lavorare in quelle private non potrà più rientrare nel servizio sanitario nazionale.

Gli straordinari

Le aziende del servizio sanitario, per fronteggiare l'urgenza nei servizi di emergenza ospedalieri e ridurre l'utilizzo delle esternalizzazioni, possono incrementare la tariffa oraria delle prestazioni aggiuntive del personale sanitario fino a 100 euro (oggi sono 60). Gli straordinari quindi verranno pagati di più. Successivamente saranno indicate le cifre stanziate per la misura.

Lo stipendio più alto

Viene anticipata al primo giugno 2023 l'operatività del fondo destinato all'indennità di pronto soccorso per medici e infermieri. Gli stipendi quindi verranno alzati sei mesi prima del previsto.

Chi ha lavorato tre anni non avrà bisogno della specializzazione
Chi, anche sommando contratti a termine, nel periodo tra il primo gennaio e il 30 giugno del 2023 avrà lavorato nell'emergenza urgenza almeno tre anni, potrà partecipare ai concorsi di medicina di urgenza anche se non ha fatto la specializzazione.

Gli specializzandi libero professionisti

Coloro che stanno facendo la scuola di specializzazione in medicina di urgenza, fuori dall'orario dedicato alla formazione, potranno avere incarichi libero professionali, anche come collaboratori, fino a 8 ore settimanali. Saranno pagati in più 40 euro l'ora.

Intramoenia per gli infermieri

Come già detto, gli infermieri e gli altri operatori sanitari (come tecnici di laboratorio o di radiologia), non solo dei pronto soccorso ma di tutti i settori ospedalieri, potranno fare la libera professione intramoenia, come i medici, perché non avranno più il vincolo di esclusività con il sistema pubblico.

Sospesa l'obbligatorietà del riconoscimento del titolo estero

Sempre per fronteggiare le carenze, fino al 31 dicembre del 2025 sarà consentito l'esercizio temporaneo dell'attività lavorativa sanitaria in deroga alle norme sul riconoscimento dei titoli esteri a chi ha una qualifica professionale conseguita in un altro Stato. Entro 90 giorni sarà scritta la disciplina per questo tipo di attività.

Pene più gravi per le aggressioni al personale sanitario

Per affrontare il grave problema delle aggressioni nei confronti del personale sanitario, nella legge si modifica il codice penale. Il reato di lesioni diventerà aggravato (con pena fino a 7 anni) anche se la vittima è un professionista sanitario o sociosanitario che sta svolgendo il suo lavoro. Il reato sarà procedibile d'ufficio.