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E-fuels, che cosa sono e come si producono e perché l’Italia punta invece sui biocarburanti

Trovato l’accordo tra l’Unione europea e la Germania sull'uso futuro degli efuel nelle automobili. Ad annunciarlo in un tweet il vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans. «Lavoreremo ora per ottenere quanto prima l'adozione delle norme in materia di Co2 per il regolamento sulle autovetture e la Commissione darà seguito rapidamente alle misure giuridiche necessarie per attuare il considerando 11», ha spiegando facendo riferimento al paragrafo che prevede una deroga per i carburanti sintetici dallo stop alla vendita delle auto a motori termici dal 2035.


Ma di che cosa si tratta a perché sono considerati rivoluzionari?
Il ministro dei trasporti tedesco Volker Wissing ha sottolineato che «i veicoli dotati di motore a combustione possono essere immatricolati dopo il 2035 se utilizzano solo carburanti neutri in termini di emissioni di Co2». E qui entrano in gioco gli e-fuel, carburanti che sono benzine con le stesse caratteristiche di quelle tradizionali, ma con la differenza che vengono prodotti in modo sostenibile, ovvero tramite elettricità o con energia rinnovabile. Che cosa significa tutto questo? La risposta è semplice: il processo di produzione diventa meno inquinante e le emissioni nocive future dei carburanti sono pari alla quantità prelevata dall’atmosfera per produrre il carburante, rendendolo complessivamente CO2 neutro. Oltre a puntare su mezzi completamente elettrici, alcune case automobilistiche scommettono sugli e-fuel anche perché ciò permetterebbe di protrarre la longevità dei mezzi oggi su strada.
Come si producono
L'electrofuel, meglio conosciuto nella sua abbreviazione e-fuel, è un carburante sintetico, liquido o gassoso, prodotto attraverso un processo di elettrolisi dell’acqua per scomporla nei suoi elementi base, idrogeno e ossigeno, e sintesi di CO2 catturata nell'aria utilizzando il procedimento di sintesi Fischer-Tropsch.
Cosa chiede l’Italia
L'intesa che si è finalizzata tra la Commissione europea e la Germania per una deroga agli e-fuels dallo stop ai motori termici dal 2035 è considerato svantaggiosa per l'Italia, che invece punta sui biocarburanti. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha fatto presente la questione alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a margine del vertice Ue a Bruxelles. L'Italia ha finora chiarito che senza una deroga per i biocarburanti manterrà il voto contrario allo stop ai motori termici dal 2035.