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Edoardo Pesce torna in TV con Christian: «Un Messia all'amatriciana in un'utopia coatta»

Battute a parte, il pubblico ritrova una storia familiare ma con toni diversi: «La prima stagione – dice Claudio Santamaria – finisce con un lieto fine ma il sorriso sul volto di Matteo dura trenta secondi, il resto è solo tristezza a palate perché si ritrova di fronte a un conflitto morale. La Nera diventa il suo mentore, il suo contatto con Dio, e allora non ha più certezze e in questo secondo atto succede un macello».

Ma chi è questa donna misteriosa? Se lo chiede anche la sua interprete, Laura Morante: «Lei è un essere semi-divino, in un universo pagano con un Olimpo affollatissimi di dei che si fanno la guerra tra loro. Ma non è chiaro quanto rappresenti il Bene e il Male».

Silvia D’Amico torna nei panni di Rachele, ma anche a lei si presentano sfide non facile: «Christian e Matteo hanno bisogno di un alter ego femminili, donne che li smuovono ad agire. Però Rachele è umana, cade in tentazione e nei peccati capitali. E non mi riferisco al fatto che ogni volta che la vediamo stia lì a mangiare, un po’ come Brad Pitt in Ocean’s Eleven».

Intanto, mentre la sceneggiatura della terza stagione è già in cantiere, il secondo ciclo di episodi fa un salto in avanti, come spiega il regista Stefano Ludovichi: «All’inizio abbiamo visto Christian in un’età quasi infantile, in cui scopre un potere grande, stavolta deve capire come usarlo, come se si trovasse in una fase adolescenziale».

Le domande, comunque, restano tantissime: «Questi eroi sgangherati - aggiunge Cilio – s’interrogano su tante cose. E io ci ho messo dentro tutto quello che amo, da Italo Calvino a Trinità, da Alberto Sordi alla commedia all’italiana. Siamo scesi più in profondità, certo, ma senza dare delle risposte».

«Un po’ come *__Lost __*e Twin Peaks», aggiunge il regista, peraltro grande amante dei fumetti anche se la serie diverge molto dalle strisce originali, Stigmate. Ma con l’aggiunta di «un’immagine iconica come Le Vele in Gomorra, che fosse l’arca di questo profeta, a due passi dal Vaticano, dove Bene e Male non sono polarizzati». Anzi.

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