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"Energia di pace", a Roma nasce la comunità energetica rinnovabile tra francescani e musulmani. Ma anche loro restano bloccati dalla burocrazia

Non è una comunità energetica come le altre. Oltre all’elettricità rinnovabile, produrrà infatti “energia di pace”. I pannelli solari fotovoltaici saranno installati sui luoghi simbolo di francescani e musulmani a Roma: 50 kilowatt sulla casa generalizia dei frati minori, 120 sul tetto dell’università pontificia Antonianum (entrambe in zona San Giovanni), e 250 sulla moschea di Monte Antenne, nella parte nord della città.

Come prevedono le regole delle comunità energetiche, l’elettricità prodotta dalle due fedi verrà condivisa dai religiosi, beneficiando anche di un incentivo economico pubblico.

I frati minori e i rappresentanti della moschea hanno firmato l’accordo alcuni giorni fa, affiancati dalla cooperativa energetica specializzata in rinnovabili “ènostra”.

La stretta di mano fra frati minori e musulmani
La stretta di mano fra frati minori e musulmani
La stretta di mano fra frati minori e musulmani 

Le norme sulle comunità energetiche risalgono al 2020. Non solo chiese e moschee, ma anche molti cittadini normali ed enti locali sono interessati a questa formula amica dell’ambiente e conveniente per le bollette che, secondo le stime, potrebbe generare il 15-20% dell’elettricità necessaria alle città italiane.

Eppure dopo aver chiamato in causa Fratello Sole, l’enciclica di papa Francesco Laudato Si’ e ricordato che produrre energia pulita vuol dire eliminare i presupposti di molte guerre (come ha detto l’imam di Monte Antenne Nader Akkad), gli autori di “Energia di pace” hanno fatto presente che dai rubinetti dei pannelli solari, per il momento, non uscirà proprio niente.

Alle norme che dal 2020 istituiscono le comunità energetiche rinnovabili in Italia mancano infatti i decreti attuativi. Sono regole essenziali per fissare gli aspetti tecnici sui flussi dell’elettricità lungo la rete e le tabelle con gli incentivi. Il Ministero dell’Ambiente, dopo anni di attesa, li ha redatti a fine febbraio, ma restano ancora al vaglio della Commissione Europea.

Dovrebbe essere solo questione di tempo. L’atmosfera oggi è quella di una vigilia piena di fermento, con le comunità in fieri (come “energia di pace”) che stanno scaldando i motori.

“Le richieste di informazioni alla nostra cooperativa sono decuplicate dallo scorso autunno” racconta Mauro Gaggiotti, responsabile per il settore comunità energetiche di ènostra. “Sono cambiate anche le persone interessate. All’inizio erano soprattutto sindaci illuminati, ben decisi a superare tutte le difficoltà normative. Oggi ci sono imprese, cittadini che vivono nello stesso comune o quartiere, condomini, parrocchie. Sembra che la parola “comunità” abbia veramente fatto breccia, rispondendo a un bisogno non solo energetico, ma anche di partecipazione, di sicurezza economica e sociale”.

Un cartello in un bar di Roma
Un cartello in un bar di Roma
Un cartello in un bar di Roma 

Anche “energia di pace” potrebbe aprirsi al di là di musulmani e frati minori, accogliendo altri cittadini di Roma. Il Vaticano, d’altra parte, fece da apripista nel 2007, quando decise di ricoprire i 5mila metri quadri del tetto della sala Nervi con i pannelli fotovoltaici, scandalizzando i puristi dei beni architettonici.

L’imam Akkad ha deciso di dedicare all’energia solare un piazzale non meno significativo: quello voluto dall’architetto Paolo Portoghesi con i pilastri a forma di albero. L’università Antonianum da parte sua ha attivato un corso in ecologia integrale all’interno della sua laurea in filosofia, che annovera Akkad fra i suoi docenti.

Varie Regioni, in attesa della luce verde che dovrebbe arrivare a breve dall’Europa, hanno già predisposto le loro leggi sulle comunità energetiche. Il Veneto si è portato avanti e ha avviato una serie di incontri pubblici per informare la popolazione della nuova opportunità. Perfino le prime banche hanno predisposto linee di finanziamento ad hoc per le comunità energetiche del futuro. Quando le norme avranno finalmente completato il loro iter, Fratello Sole troverà già parecchie braccia pronte ad accoglierlo.