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Ennesima impugnativa di una legge provinciale, il governo intervenire sulle concessioni idroelettriche. La Pat: ''Resta l’impegno per valorizzare la risorsa acqua''

TRENTO. "Il Consiglio dei ministri ha dovuto impugnare alcune disposizioni della legge della Provincia di Trento in materia di concessioni idroelettriche come atto dovuto nel rispetto delle norme europee". A riferirlo il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli. "E' stata inoltre decisa la convocazione di un tavolo tecnico per prevedere proposte che risolvano la problematica prima della discussione impugnativa in Corte di cassazione".

Un tavolo tecnico che vede la presenza dei ministri Calderoli, Fitto, Salvini e Pichetto Fratin. E' arrivata l'impugnativa della legge provinciali in materia di concessioni idroelettriche. L'ennesima in questi cinque anni di legislatura a trazione leghista. Un provvedimento che era nell'aria tanto che il presidente Fugatti aveva spiegato che era in corso "un'interlocuzione con il governo" (Qui articolo).

La discussione sul tema era avvenuta anche a novembre, un argomento da tempo al centro di un importante dibattito tra maggioranza e opposizione in Trentino (Qui articolo). Le minoranze avevano già espresso i loro dubbi sul rischio d'impugnazione da parte del Governo (come già accaduto in passato). La proroga delle concessioni dal 2024 al 2029 era stata poi approvata in Aula. E in queste ore è arrivata la decisione del governo. 

"Apprendiamo della decisione del Consiglio dei ministri dettata dalla necessità di allinearsi alle richieste della Commissione europea rispetto agli obiettivi del Pnrr, pur nell’apprezzamento, da parte di alcuni ministeri, degli obiettivi della norma provinciale. Per noi resta l’impegno di valorizzazione della risorsa acqua rispetto al ritorno economico e ambientale sul territorio provinciale”, commentano il presidente Maurizio Fugatti e il vice presidente Mario Tonina. "Una norma concepita in un momento di grave emergenza che proprio per tali circostanze rispondeva all’urgenza di intervenire in un settore che sappiamo molto complesso e delicato".

C'è comunque fiducia di riuscire a intervenire per risolvere la partita. "E' apprezzabile - aggiungono Fugatti e Tonina - la scelta del governo di istituire un tavolo paritetico che analizzi alcune questioni legate alla produzione idroelettrica, valutando anche il termine di scadenza delle concessioni attive sul territorio trentino in relazione al termine mobile contenuto nell’articolo 13 dello Statuto di autonomia", aggiungono Fugatti e Tonina. "Pur a fronte dell’impugnativa, resta confermato l’obiettivo di garantire investimenti a cura dei concessionari per rendere più efficiente la produzione e conseguentemente per incrementare anche le risorse destinate al territorio e a sostegno dei cittadini. Questo obiettivo sarà perseguito in ogni forma che consenta il rapido avvio di investimenti. La Provincia si attiverà perciò per il tempestivo avvio dei lavori del tavolo paritetico con lo Stato e per la redazione di rapporti di fine concessione, utili anche alla presentazione di proposte provenienti dagli operatori".

La Pat ricorda così alcuni provvedimenti deliberati nelle ultime settimane per far fronte al caro energia. "Prosegue l’impegno della Provincia che già nei mesi autunnali ha destinato importanti risorse a cittadini e imprese per fronteggiare l'emergenza. In questi giorni circa 25 milioni di euro sono stati erogati ai cittadini e il cosiddetto bonus 180 rappresenta la misura che si intende preservare, spostandone però l'onere dalle casse provinciali alle imprese produttrici di energia, in un momento di oggettivo possibile business economico derivante dal maggior valore della risorsa energetica", concludono Fugatti e Tonina.