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Enria: in Ue impossibile azzeramento sui bond

ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùVigilanza Bce

Per il capo della Vigilanza bancaria europea il tipo di approccio seguito per l’acquisizione di Credit Suisse da parte dell’Ubs non sarebbe stato realizzabile nell’ambito del quadro europeo

21 marzo 2023

Credit Suisse, Commissione europea: Settore bancario Ue attentamente monitorato

Dopo l’azzeramento delle obbligazioni Additional Tier 1 del Credit Suisse nell’ambito dell’acquisizione di Ubs ieri «abbiamo chiarito che questo tipo di approccio non sarebbe stato realizzabile nell’ambito del quadro europeo e questo non solo nel caso della risoluzione». Lo ha sottolineato il capo della vigilanza Bce Andrea Enria in audizione alla commissione Econ del Parlamento europeo. Enria ha parlato di una «inversione di gerarchia» per gli investitori, sottolineando di ritenere che con i chiarimenti fatti dalla vigilanza Ue si sia «usciti da questa situazione, che ha creato un po’ di turbolenza nel mercato degli strumenti degli strumenti Additional Tier1».

«Il quadro dei creditori che devono essere esposti a perdite in caso di crisi di una banca è importante e noi nella Ue crediamo che occorra seguire una gerarchia appropriata per cui idealmente la risoluzione va orchestrata rispettando il più possibile questa gerarchia che vede in primo luogo distribuire le perdite innanzitutto sugli azionisti», ha proseguito Enria. Nel caso del salvataggio di Credit Suisse gli azionisti sono stati invece risparmiati mentre gli obbligazionisti che hanno comprato bond subordinati – le Tier 1 Capital Note – hanno perso l’investimento.

«La solidità dei bilanci delle banche è stata un fattore cruciale per superare le turbolenze che si sono manifestate sui mercati bancari e finanziari nelle ultime settimane», ha aggiunto il capo della vigilanza Bce. «Mentre il rapido aggiustamento dei tassi di interesse ha consentito al settore bancario di raggiungere livelli record di redditività e migliorare le proprie valutazioni di mercato, ha anche dato origine alla necessità di gestire in modo proattivo il rischio di tasso di interesse, il finanziamento e il rischio di liquidità», ha poi detto Enria. Nella fuga dei depositi vista su Silicon Valley Bank e altri istituti Usa negli ultimi giorni «si è trattato di un’esposizione estrema al rischio di tasso d’interesse, unita a un modello di business concentrato e non assicurato dei depositanti. Non abbiamo nessuna lettura di queste caratteristiche estreme nelle banche europee», ha poi precisato il capo della Vigilanza Bce.