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Euridice Axen: «La seduzione? Io come Bridget Jones»

«Sa cosa faccio adesso? Vado su Onlyfans e apro sei profili. Lo dico sempre, ma poi non lo faccio mai. Non ho mai nemmeno aperto il sito, sono sempre troppo stanca». Euridice Axen ride e pensa già alla prossima battuta. Quarantadue anni, attrice di cinema e teatro, continua a sperimentare. Così mentre vanno in onda le ultime puntate di A casa tutti bene 2, la serie record di Gabriele Muccino, racconta la relazione tra arte ed erotismo in Ars Erotica, in onda ogni martedì su Sky Arte. «È un viaggio bellissimo, mostra le opere d’arte sotto un’altra chiave. A me ha aperto lo sguardo. In passato, per esempio, l’unico modo per un pittore di raffigurare un rapporto erotico era di trasformare l’uomo in dio. Perché agli dei tutto è concesso, anche quello che agli uomini è da sempre vietato».

Cos’è erotico per lei?
«Per definizione dovrebbe essere qualcosa che eccita i sensi, ma non sfocia nella pornografia. A me seducono le menti particolarmente brillanti, l’innovazione. A trovarli uomini così (ride, ndr). Io sono sapiosexual. Anche un pianoforte potrebbe dirmi delle cose e io ne sarei attratta».

Sedurre le interessa?
«La cosa che mi fa sempre ridere è che io non mi sento seduttiva. Non mi interessa sedurre e non saprei nemmeno come fare. Da sempre, però, mi dicono che lo sono, che ho un grande impatto. Così io dico che sono seduttiva a mia insaputa (ride ancora, ndr). Con la persona che mi interessa posso magari svelarmi di più, mettermi a nudo, ma finisce lì. Io mi sento Bridget Jones. Quando, invece, lavoro è un’altra storia».

Cioè?
«Entro nel personaggio. Sparisco. Molti registi mi chiamano per ruoli seduttivi, come Paolo Sorrentino in Loro, ma lì non sono io. Potrei interpretare anche una suora, non cambierebbe».

Crede che oggi ci sia più o meno spazio per la seduzione?
«Credo che viviamo in un mondo meno erotico. In base alla mia esperienza si saltano tanti passaggi interessanti, tanti preliminari non fisici, ma se salta il gioco, salta tutto. È un peccato perdere la fase dell’attesa. Anche tra i ragazzi credo non sia più come un tempo e mi dispiace».

Euridice Axen in una scena di «Ars erotica»

Euridice Axen in una scena di «Ars erotica»