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Festival dell’Economia, Bonomi: “Occorre rimettere mano al Pnrr, non diamo voti al governo ma il Paese attende riforme da 35 anni”

TRENTO. Prima Draghi, poi Meloni, «cambia lo scenario della politica ma resta l'industria italiana che continua ad essere forte con i nostri competitor». Così il presidente di Confindustria Carlo Bonomi in collegamento con il Festival dell'Economia di Trento. «Come imprenditori – argomenta - siamo abituati a cambiare scenario. L'anno scorso avevamo il Governo Draghi, stavamo uscendo dalla crisi pandemica e ci stavamo riprendendo. E' vero che eravamo in piena crisi energetica. Poi è cambiato ancora tutto, ma c’è una costante, che è l'industria italiana, che dimostra di essere più forte di quella dei competitor». Poi aggiunge: «Non sta a Confindustria dare il voto ai governi, noi valutiamo i provvedimenti». Ma certo, osserva, «avremmo bisogno di un Fondo sovrano europeo». In Europa è ben chiaro, lamenta il numero uno degli industriali, «il problema è che abbiamo una serie di Stati che pensano di risolvere i problemi facendo una guerra interna» e lancia l’invito a rimettere mano al Pnrr. «lo abbiamo sempre detto -dice – che era necessario rimettere mano al piano», del resto proprio «5 Paesi lo hanno già modificato», aggiungendo che «bisogna avere il coraggio di dire cosa possiamo fare realmente nei tempi stabiliti». Poi l’affonda sulle riforme. Servono le «riforme che il Paese attende da 35 anni», sentenzia Carlo Bonomi, «Oggi le risorse per farlo ci sono, non ci sono più scuse», dal Festival dell'Economia di Trento. E sottolinea: «Non si stanno affrontando quelle riforme che tutti noi auspicavamo che venissero affrontate senza indugio: la riforma della giustizia; abbiamo la delega fiscale che è un primo passo ma non è quella riforma fiscale organica che speravamo; una riforma del lavoro a 360 gradi concentrata sulle politiche attive, di cui non vediamo ancora traccia anche nell'ultimo decreto lavoro. La strada è ancora lunga sulle riforme».

* Notizia in aggiornamento