Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

Focus sul governo delle manifestazioni di piazza a rischio violenza: punti di forza e criticità Diretta TV Monitor su Italia 7 dalle ore 21.35 del 28 marzo

Le manifestazioni di piazza violente che – a distanza di anni dell’onda lunga della protesta della primavera araba che nel 2011 ha coinvolto molti paesi del nord Africa e del Medio Oriente, tornano ad interessare vari paesi esteri (dalla protesta anti-velo contro la teocrazia iraniana, alla rivolta contro la riforma delle pensioni in Francia fino alle proteste di massa in Israele contro la riforma della giustizia) e alcuni contesti ambientali del nostro Paese ( dalle manifestazioni violente anarchiche agli scontri violenti nel mondo delle frange estreme del tifo) suggeriscono una riflessione sul governo dell’Ordine pubblico, sui punti di forza e criticità nella pianificazione e gestione delle manifestazioni di piazza.
Sul tema torna in campo l’ANCRI nell’ambito del progetto per la promozione della cultura della gestione sicurezza condivisa delle varie emergenze che da tempo sta portando avanti con il suo delegato nazionale alle relazioni istituzionali.
Lo spunto per riflettere pubblicamente del tema lo offrono le buone pratiche emerse dalla pianificazione e gestione delle misure organizzative per la sicurezza delle decine di manifestazioni contro le politiche fossili del governo e il rigassificatore di Piombino, alle quali – con una mobilitazione nazionale – hanno partecipato una quarantina di comitati, reti, associazioni e sigle, comprese realtà anarco-antagoniste provenienti da vari luoghi d’Italia.
Ne parleranno domani martedì 28 marzo dalle ore 21.30 insieme con il Questore di Livorno Roberto Massucci, il direttore del Tirreno di Livorno, della Gazzetta di Reggio, Gazzetta di Modena e La Nuova Ferrara, Luciano Tancredi, il rappresentante Autorità di Sistema del porto di Piombino Stefano Bianco, il direttore del Dipartimento Global Security di Snam Andrea Chittaro, il neuroscienziato Pietro Pietrini già Rettore della Scuola IMT Lucca e il prefetto Francesco Tagliente , nel corso di una puntata di approfondimento nell’ambito della trasmissione Monitor su Italia 7 – condivisa dal prefetto Tagliente con il D.G. dell’emittente TV Fabrizio Manfredini – e condotta da giornalista Gaetano D’Arienzo. Rifletteranno insieme sulla potenzialità del dialogo per tentare di conciliare il polo delle libertà con quello dell’autorità tenendo come filo conduttore la garanzia dell’esercizio dei diritti costituzionali.
Per quanto riguarda la gestione dell’Ordine Pubblico a Livorno, risulta che l’annuncio dell’istallazione a Piombino di un impianto di rigassificazione ha immediatamente attivato un fronte contrario. Cuore del NO proprio la comunità piombinese. Ad essa si sono via via affiancati comitati di contrarietà ad altre opere e movimenti estremistico fino ad arrivare ad un corteo alla vigilia dell’arrivo della nave al quale hanno partecipato più di 4000 persone ed oltre 40 realtà nazionali tra ambientalisti no Tap no Tab no Vax e finanche anarchici con il tema dell’anti militarismo e del no 41 bis. Già precedentemente si erano tenute solo nella provincia di Livorno oltre 40 manifestazioni con 18 cortei nella città di Piombino. La pianificazione e gestione delle misure organizzative dunque ha dovuto tenere conto varie coesistenti esigenze: 1. Mettere in sicurezza il cantiere di 8 km per la realizzazione dell’impianto; 2. Tutelare la città di Piombino da infiltrazioni che in altre realtà analoghe hanno causato turbative; 3. Salvaguardare il legittimo diritto alla protesta.
“Una riflessione che non vuole atteggiarsi a soluzione – ha sottolineato il prefetto Tagliente- ma ad analisi a tutto tondo che possa lumeggiare strategie e tecniche in grado di far guardare all’ordine pubblico con metodo. È infatti innegabile che l’evoluzione sociale, il mondo social, i mutamenti del mondo sindacale abbiano modificato profondamente le dinamiche di piazza. Addetti ai lavori, esponenti di grandi realtà economiche e mondo accademico possono, insieme, trovare punti di convergenza”