In primo grado, poco più di un anno fa, era stato assolto. Ma ora la Corte d'appello di Brescia ha ribaltato quella sentenza, condannando Michael Paloschi a 7 anni e 4 mesi per omicidio preterintenzionale: è stato lui, secondo la procura, a iniettare una dose di eroina a Francesca Manfredi, ventiquattrenne bresciana che morì di overdose nell'agosto del 2021 dopo una notte di eccessi. Il sostituto procuratore generale aveva chiesto la condanna a dieci anni.
In primo grado, nel gennaio 2022, Paloschi era stato invece assolto dall'accusa di omicidio preterintenzionale. Per i consulenti della procura era stata letale una dose di eroina e per chi indagò, era stato proprio Paloschi ad iniettare la sostanza nel braccio della vittima che, hanno accertato gli esami post mortem, era alla prima dose della sua vita.
La sentenza è arrivata dopo quasi sei ore di camera di consiglio. In aula la madre di Francesca Manfredi, Monia Migliorati: "Finalmente giustizia è stata fatta", ha detto tra le lacrime. Per Paloschi è stata disposta anche una provvisionale di 200mila euro per la parte civile.
Confermata l'assoluzione dal reato di omissione soccorso per Francesca Rinaldi, l'amica della vittima che era in casa la sera della morte di Francesca Manfredi. In primo grado era stata condannata per spaccio (ma assolta per morte come conseguenza di altro reato) Sara Reboldi. Per altri due indagati le pene del primo grado, tutte per il reato di spaccio, sono state alzate, per un terzo, il 29enne Thomas Maroni, c'è stata la riduzione della pena a un anno.
