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Francia in fiamme, dopo le pensioni la siccità: migliaia in protesta. Scontri, molotov e feriti

La decisione di far costruire sedici bacini idrici per evitare che gli agricoltori finiscano allo stremo ha portato la violenza oltre Parigi

TiscaliNews

E' una Francia senza pace quella che torna allo scontro violento con decine di feriti, dopo la rivolta a Parigi contro la riforma delle pensioni voluta con forza dal presidente Macron. Quella che ha visto la guerriglia urbana nella capitale per protesta contro la decisione di alzare l'età pensionabile da 62 a 64 anni (in Italia è a 67). Le nuove violenze sono scoppiate al bacino idrico di Sainte Soline dove gli scontri avrebbero portato ad almeno una cinquantina di feriti tra i manifestanti e 16 fra le forze dell'ordine dopo i violenti scontri con la polizia. Quattro feriti sarebbero in gravi condizioni.

Le misure idriche che hanno portato alla violenza

La violenza sociale aumenta nel Paese governato da Macron. Nonostante il divieto di protesta, 6mila persone si sono ritrovare a Sainte Soline, nel Sud-Ovest del Paese, per dire no alla costruzione di sedici bacini idrici per aiutare gli agricoltori ad affrontare l'estate e resistere alla siccità determinata dalla scarsità di piogge che stanno diventando un problema in diversi Paesi europei, inclusa l'Italia. Gli scontri hanno visto lancio di molotov e veicoli della polizia dati alle fiamme. Il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, ha twittato: "A Sainte-Soline, l'ultrasinistra e l'estrema sinistra sono di una violenza estrema contro i nostri gendarmi. Inqualificabile, insopportabile. Nessuno dovrebbe tollerarlo. Appoggio totale alle nostre forze dell'ordine". Darmianin ha poi rifatto il conto dei feriti: sarebbero 24 fra i gendarmi e 7 tra i manifestanti di cui uno grave. Ma volano accuse reciproche e i numeri restano differenti a seconda della fonte.