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Francia, le proteste vanno oltre le pensioni

A 24 ore dall’intervento del Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron che ha difeso la riforma delle pensioni, la scorsa notte è stata contrassegnata da violente proteste in molte città francesi. Ieri i sindacati francesi avevano indetto una giornata di mobilitazione generale (la nona dal mese di gennaio) per opporsi alla riforma che prevede che dal 2030 l’età pensionabile passi dai 62 ai 64 anni; ma anche per il fatto che la nuova legge è diventata tale senza il voto in Parlamento visto che Macron ha fatto ricorso all'articolo 49, comma 3.

Macron già nel 2019 aveva tentato di riformare il sistema pensionistico francese che pesa come un macigno sul bilancio statale che al pari di quello italiano deve fare i conti con l’enorme debito pubblico in costante aumento. Alla fine del terzo trimestre del 2022, il debito pubblico si è attestato a 2.956,8 miliardi di euro, in aumento di 40,0 miliardi di euro, dopo i +6,2 miliardi di euro del trimestre precedente. Espresso in punti di Pil si è attestato al 113,7% (dopo il 113,3%).

Come nel trimestre precedente, le Amministrazioni pubbliche hanno generalmente attinto alla liquidità (-11,6 miliardi di euro, dopo -41,4 miliardi di euro) per far fronte alle proprie esigenze di finanziamento, cosicché l'indebitamento netto è ulteriormente aumentato (+52,7 miliardi di euro). Seppur indigesta, la riforma delle pensioni non era più rinviabile in Francia visto che la pressione fiscale è già altissima e per poter continuare a garantire le pensioni a 62 anni lo Stato dovrebbe alzare ulteriormente le tasse ai cittadini e alle imprese.

Non intervenire sulle pensioni che in rapporto al Pil sono pari al 14,8% non avrebbe fatto altro che peggiorare gli equilibri finanziari di un Paese che già soffre i rincari dovuti all’inflazione. Secondo la stima preliminare diffusa lo scorso 28 febbraio dall'Istituto Statistico Nazionale Francese (INSEE), «i prezzi al consumo sono indicati in crescita, su base annua, del 6,2%, rispetto al 6% del mese precedente e appena sopra le stime degli analisti (+6,1%) Questo leggero aumento dell'inflazione dovrebbe derivare da un'accelerazione dei prezzi dei generi alimentari e dei servizi. I prezzi dei manufatti dovrebbero aumentare su un anno ad un ritmo vicino al mese precedente e quelli dell'energia dovrebbero rallentare».

Per tornare alla giornata di ieri, secondo il sindacato CGT alla mobilitazione hanno partecipato 3,5 milioni di persone, mentre secondo la polizia erano 1,08 milioni. Nonostante gli appelli alla non violenza, a Parigi - dove secondo la Confédération générale du travail c’erano 800.000 manifestanti - i lanci di sassi, di bottiglie e l’esplosione di fuochi d'artificio contro la polizia sono iniziati subito, così come sono state distrutte vetrine e pensiline degli autobus e sono stati incendiati i cassonetti della spazzatura. Nella capitale durante gli scontri con un gruppo di black bloc un poliziotto è stato colpito alla testa da un pezzo di pavé staccato dal fondo stradale e il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, ha affermato che a Parigi sono stati accesi 903 fuochi di arredi urbani o bidoni della spazzatura, mentre in tutta la Francia sono stati effettuati 457 arresti e 441 agenti di polizia e gendarmi sono rimasti feriti.

Violenze anche a Le Havre dove sono state fermate 8 persone per danneggiamenti di arredo urbano e incendio di cassonetti e materiale pubblico. Otto gli arresti a Rouen (Normandia), mentre a Nantes e a Rennes la polizia ha dovuto utilizzare i gas lacrimogeni e i cannoni ad acqua per contenere i rivoltosi. Tensioni anche a Tolosa, Lille, mentre a Bordeaux i manifestanti dopo aver raggiunto il Palais Rohan, costruito tra 1771 al 1784 e sede del municipio, hanno incendiato il portico del palazzo.