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Frontalieri, ok unanime dal Senato all'accordo tra Italia e Svizzera

Via libera all'unanimità dall'Aula al Senato al ddl per la ratifica dell'Accordo tra Italia e Svizzera sulle doppie imposizione dei lavoratori transfrontalieri e del Protocollo che modifica la Convenzione tra i due Paesi per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio. Il provvedimento è stato quindi approvato in via definitiva con 120 voti favorevoli.

Le disposizioni dell'accordo dell'accordo Italia-Svizzera sui frontalieri prevedono innanzitutto il principio di reciprocita' . A differenza del precedente accordo del 1974, che regola unicamente il trattamento dei lavoratori frontalieri italiani che lavorano in Svizzera, il presente accordo disciplina anche il trattamento dei frontalieri svizzeri che lavorano in Italia. L'accordo stabilisce anche il metodo della tassazione concorrente, che attribuisce i diritti di imposizione sia allo Stato di residenza del lavoratore frontaliero, sia allo Stato alla fonte del reddito del lavoro dipendente. In particolare, i salari sono imponibili nel Paese di svolgimento dell'attivita' lavorativa, ma entro il limite dell'80 per cento di quanto dovuto dallo stesso Paese in base alla normativa sulle imposte dei redditi delle persone fisiche. Lo Stato di residenza applica poi le proprie imposte sui redditi ed elimina la doppia imposizione relativamente alle imposte prelevate nell'altro Stato.

Inoltre la Camera ha inserito una norma transitoria sul telelavoro ed è prevista l'eliminazione della Svizzera dalla lista degli Stati privilegiati sull'Irpef.

FdI, accordo Italia-Svizzera per equità - "Esprimiamo particolare soddisfazione per il voto, oggi, dell'accordo Italia-Svizzera sui lavoratori frontalieri. Votiamo un testo unificato con una modifica rispetto al testo precedentemente approvato al Senato, includendo i lavoratori che operano nel servizio presso il proprio domicilio". Lo dichiara in Aula del Senato, durante la dichiarazione di voto, Antonella Zedda, vicepresidente dei senatori di Fratelli d'Italia. "Questi accordi - prosegue - sono il frutto di un confronto decennale tra le parti interessate e vanno nella direzione dell'equità fiscale, tema a noi caro sempre, non solo in questo caso". L'auspicio, aggiunge Zedda, è che "azioni similari vengano intraprese anche con Paesi come Francia e Principato di Monaco, dove sono oggi presenti iniquità fiscali per i lavoratori frontalieri".

Lega, con accordo più tutele per lavoratori - "Bene l'approvazione definitiva del ddl di ratifica degli accordi Italia-Svizzera. Con il voto di oggi abbiamo una definizione chiara delle aree di frontiera e tutele per i lavoratori, come l'aumento della Naspi erogata sul parametro svizzero e l'utilizzo di un fondo per erogare assegni integrativi dello stipendio dei lavoratori nei territori italiani di confine. Rendendo più attrattive dal punto di vista salariale queste aree, scongiuriamo la desertificazione e poniamo le basi per un serio riequilibrio e, in prospettiva, sviluppo dei territori lombardi e piemontesi di confine con la Svizzera. Obiettivo della Lega resta la realizzazione di Zone Economiche Speciali per i territori di confine delle province di Como, Varese, Sondrio e VCO, così come abbiamo chiesto in una proposta di legge già nella scorsa legislatura". Così in una nota i parlamentari lombardi della Lega Stefano Candiani, Massimiliano Romeo ed Eugenio Zoffili a margine dell'approvazione a Palazzo Madama del ddl di ratifica degli accordi Italia-Svizzera sui lavoratori frontalieri.

Autonomie, con accordo stop a doppie imposizioni - "Con il voto di oggi in Senato, è definitivamente approvata la legge di ratifica dell'accordo Italia-Svizzera sull'imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri." Così in una nota il senatore e relatore del provvedimento Luigi Spagnolli e la Presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger. "Con l'accordo - spiegano i parlamentari - vengono eliminate ai lavoratori transfrontalieri le doppie imposizioni sugli stipendi e altre remunerazioni analoghe. A beneficiarne saranno circa 73 mila lavoratori, tra cui circa mille, residenti soprattutto in Val Venosta, che ogni giorno dalla Provincia di Bolzano raggiungono la Svizzera per andare a lavorare. L'accordo, in sostituzione di quello del 1974, stabilisce il principio della tassazione concorrente. Alla Svizzera viene riconosciuta un'imponibilità entro il limite dell'80% di quanto dovuto in base alle normative elvetiche sulle imposte sui redditi delle persone fisiche. L'Italia poi applicherà le proprie imposte sui redditi, eliminando la doppia imposizione relativamente alle imposte già prelevate dall'erario svizzero. Altra novità rispetto all'accordo del 1974, è che la nuova disciplina non regolamenta unicamente il trattamento dei transfrontalieri italiani che lavorano in Svizzera, ma anche quello dei frontalieri svizzeri che lavorano in Italia. Il nuovo regime sarà in vigore dal primo gennaio 2024".