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Furti e spaccate nei negozi, la Cgia: “In quasi 3 casi su 4 gli autori rimangono impuniti”. Ecco la situazione in Trentino Alto Adige

TRENTO. Quasi 57mila denunce a livello nazionale, che si traducono in 156 furti al giorno, 6,5 ogni ora e 1 ogni 9 minuti: sono questi i dati presentati dagli esperti della Cgia di Mestre nel ultimo report dell'Ufficio studi, incentrato proprio sulla situazione relativa a furti e spaccate nelle attività commerciali e artigianali nel nostro Paese. Le aree più critiche, si legge nel documento (i dati di riferimento sono gli ultimi disponibili, quelli del 2021), sono al Nord: “Milano, Parma, Bologna, Rimini, Imperia, Firenze e Torino sono le province d'Italia dove i negozianti sono più bersagliati dai malviventi. A livello nazionale, in quasi 3 casi su 4 gli autori di questi furti compiuti ai danni di negozi e botteghe rimangono impuniti”.

In particolare il Trentino Alto Adige si trova in settima posizione tra le Regioni italiane per quanto riguarda il numero di furti ogni 100mila abitanti (con 105,7 furti, un totale in termini assoluti di 1.139): nel 67,3% dei casi, dicono gli esperti della Cgia, l'autore dei crimini non è stato scoperto entro l'anno. Maglia nera a livello nazionale per la Liguria (con 144,8 furti per 100mila abitanti), seguita dall'Emilia Romagna (142,1 furti), dalla Lombardia (138,8 furti), dal Piemonte (123,5 furti), dalla Toscana (118 furti) e dal Lazio (115,5 furti). La media a livello italiano è pari a 96,1 furti per 100mila abitanti.

Entrando nel dettaglio delle Province, a livello nazionale spicca Milano in prima posizione (quasi 223 furti per 100mila abitanti) mentre Bolzano, con 138 furti per 100mila abitanti, si trova in 12esima posizione. Migliore invece la situazione in Trentino (49esimo nella classifica delle Province italiane) con 73,8 furti per 100mila abitanti. In termini assoluti sono state 400 le denunce effettuate dai commercianti della Provincia di Trento nel corso del 2021, poco più della metà di quelle effettuate dai colleghi altoatesini (739). “Stiamo ovviamente parlando – si precisa infatti all'interno del report – di reati contro il patrimonio che sono stati denunciati dalle vittime alle forze dell'ordine e che, si stima, costino alle attività economiche attorno ai 3 miliardi di euro all'anno”.

Per la Cgia di Mestre: “La difficoltà di consegnare alla giustizia coloro che si sono resi responsabili di questi illeciti sta diventando ormai cronica e, probabilmente, sta 'condizionando anche le statistiche. Non è da escludere infatti che la riduzione del numero delle denunce registrato negli ultimi anni prima dell'avvento del Covid non sia riconducibile ad una ritrovata sicurezza, ma a un atteggiamento di sfiducia delle vittime nei confronti delle istituzioni che le 'spinge' a non denunciare alle autorità giudiziarie il danno subito. L'Ufficio studi della Cgia – precisano però gli esperti – che ha elaborato i dati dell'Istat, tiene a precisare che non si vuole sollevare alcuna critica nei confronti delle forze dell'ordine. Anzi, l'impegno, la dedizione e il senso del dovere non sono mai venuti meno. Il problema, purtroppo, è di natura politica. Se il corpo dei Carabinieri e quello della Polizia di Strato disponessero di un maggior numero di uomini e di mezzi in grado di presidiare con maggiore attenzione il territorio soprattutto nelle ore notturne, i malviventi avrebbero sicuramente la vita più dura”.

A livello numerico, come anticipato, le denunce per furti e spaccate nel 2021 sono state quasi 57mila (56.782, un 10,8% in più rispetto al 2020) e nel 72,3% dei casi, praticamente quasi 3 su 4, secondo l'analisi della Cgia “l'autore o gli autori del delitto non sono stati catturati dalle forze dell'ordine entro un anno dall'evento. Le regioni dove i malfattori la fanno franca maggiormente sono Umbria e Marche (entrambe 79,8% dei casi), la Campania (79,8%) e, in particolar modo, nel Lazio (81,3%)”. La situazione ha portato negli ultimi anni ad un “boom”, dicono gli esperti, di installazioni di saracinesche, inferriate e vetri antisfondamento mentre il numero di coloro che ricorrono ad un'assicurazione è in calo: “Il premio di una polizza contro i furti ha ormai dimensioni economiche proibitive, soprattutto per alcune tipologie merceologiche, quelle di maggior pregio”.

Storicamente le attività più attenzionate da ladri e rapinatori sono gli orafi/gioiellieri, i pellicciai, i tabaccai, i farmacisti e i benzinai: “Le prime due per il valore economico dei loro prodotti, le altre per la disponibilità di contanti che hanno in cassa – conclude la Cgia –. Ora grazie ai pagamenti elettronici, alle telecamere di sorveglianza e alle casseforti a tempo il rischio è sceso, tuttavia rimangono ancora un obiettivo sensibile per molte bande dedite ai furti. Da qualche anno sono sempre più nel mirino dei criminali anche i negozi di prodotti tecnologici (computer, cellulari, tv eccetera), gli autoriparatori/concessionari auto-moto, i commercianti di bici di pregio, i supermercati/alimentari, la moda/abbigliamento sportivo e i negozi di cosmetici e profumi”.