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Gite scolastiche: quelle del 2023 sono brevi, low cost e verso mete alternative

Si torna a fare le gite scolastiche, ma ancora non sono come prima del Covid. Solo la metà degli alunni delle secondarie potrà partire quest’anno per quello che si chiama ufficialmente viaggio d'istruzione secondo un sondaggio del portale Skuola.net su 3.500 studenti. Le destinazioni sono low cost e alternative e i viaggi sono brevi.

Solo il 48% degli studenti delle scuole secondarie riuscirà a intraprendere un viaggio di istruzione che prevede uno o più giorni fuori casa. In quasi un caso su 4 il problema è di natura economica, ma c’è anche chi è stato fermato per motivi disciplinari (17%). La causa più frequente della rinuncia è il rifiuto dei professori di prendersi la responsabilità di accompagnare la classe (34%).
Ben 3 studenti su 4 resteranno all’interno dei confini nazionali: Napoli (13%) Firenze (11%) e Roma (10%) le città più gettonate. Ma 1 su 4 si dirigerà verso mete alternative: Siracusa, la Val di Noto, Lecce, Ravenna, il Lago di Garda, Matera, le Marche, l’Umbria. In 2 casi su 3 la spesa per la gita non supererà i 400 euro. Il budget più comune, nel 44% dei casi, è compreso tra i 200 e i 400 euro.

«Dopo anni di restrizioni può tornare un grande classico studentesco: il viaggio di istruzione, più comunemente definito come gita scolastica. Tuttavia per molti resterà un miraggio: vuoi come provvedimento disciplinare, vuoi per mancanza di docenti disponibili, vuoi per mancanza di disponibilità economiche», spiega Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net, «Tante famiglie non riescono a sostenere iniziative come queste. Ma è anche vero che, guardando il bicchiere mezzo pieno, la soluzione trovata da tante scuole, ovvero fare gite brevi e dal budget contenuto, è da accogliere positivamente: si possono scoprire e riscoprire luoghi pieni di arte e storia nella nostra Penisola, senza spendere una fortuna. Un’occasione sia per gli studenti che per il territorio».

Il peso dei costi di viaggio, albergo, trasporti, pasti, sta impattando notevolmente. In un quarto delle situazioni il fattore determinante nella scelta della meta è stato proprio la sua economicità. La spesa finale è stata presa in grande considerazione in 2 casi su 3. Questo ha portato all'addio delle destinazioni estere. Alle scuole superiori i viaggi all’estero salgono un pochino, 31%, per le classi medie, le gite italiane sfiorano il 90% del totale. Per l'estero le gite scolastiche scelgono luoghi alternativi alla classica Barcellona: da Strasburgo a Siviglia, da Malta alla Slovenia, da Cracovia a Valencia, dalla Provenza alla Baviera. C'è anche chi non si potrà neanche consolare con la visita di un giorno, dalla mattina alla sera: oltre un quarto ha già messo in preventivo che non farà nemmeno quella.

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