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Gli agriturismi vanno “a scuola” dallo chef stellato Peter Brunel: “Con le ricette raccontiamo il territorio trentino”

ARCO. Il settore degli agriturismi trentini è in forte espansione. Queste strutture sono particolarmente apprezzate per l’offerta a contatto con il territorio. Per stare al passo però è necessario aggiornarsi continuamente e aumentare sempre di più la qualità. È per questo che una quindicina di strutture si sono recate dallo chef stellato Peter Brunel per una serie di lezioni speciali. Si tratta di un vero e proprio corso di formazione tenuto dallo chef fassano che ha fatto del suo “Peter Brunel Ristorante Gourmet”, a Linfano, un tempio dell’alta cucina. Non a caso il suo locale è stato premiato con la prestigiosa stella Michelin. 

“Ci impegniamo molto per offrire ai nostri associati nuove occasioni per formarsi” commenta Alessandro Vaccari, coordinatore dell’Associazione Agriturismo Trentino. “Lo chef Brunel è molto vicino a questo ambiente mentre la sua cucina ha sempre un occhio di riguardo per il prodotto locale”. Gli agriturismi infatti devono rifornirsi per almeno il 70% di prodotti agricoli trentini.

Brunel ovviamente non si è tirato indietro. “Questo progetto – racconta – è nato da una promessa fatta un po’ di tempo fa. Avevo deciso di regalare alcune ricette da poter interpretare all’interno degli agriturismi e di riflesso raccontare il territorio. La cultura culinaria trentina è molto sfaccettata perché ha assorbito vari influssi, sia dal Veneto che dall’Austria”. Il Trentino dunque come un crocevia culinario.

Fra le varie proposte i proprietari degli agriturismi hanno potuto cimentarsi con una nizzarda di lago a base di lattuga e sarde marinate e affumicate; e una cipolla “in bianco e nero” accompagnata con Trentingrana. Proseguendo nella lezione Brunel ha svelato i segreti del suo famoso spaghetto di patate per poi passare all’agnello, preparato seguendo un’antica tecnica romana, e concludere con dolci a base di olive e mele cotogne.

“Ognuno dei partecipanti – prosegue Brunel – ha potuto osservare in toto la creazione di un piatto gourmet e comprendere il pensiero che c’è dietro ogni ricetta così da poterla rielaborare e adattare al contesto dell’agriturismo”. In altre parole una cucina fondata sugli ingredienti del territorio ma che mantiene al contempo uno sguardo internazionale e moderno. Grande attenzione viene posta pure al tema della sostenibilità perché le stesse ricette sono pensate affinché nulla vada sprecato. 

“L’obiettivo è quello di aumentare sempre di più la qualità dell’offerta – riprende Vaccari – ad oggi sono circa 500 gli agriturismi presenti in provincia. Nella maggior parte dei casi queste strutture sono gestite da una famiglia del territorio e in media si contano tra le 6 e le 8 camere e poco più di una ventina di posti a sedere”. Piccole attività a misura di turista dove la filiera corta la fa da padrona. “Le persone cercano esperienze a contatto con la ruralità e questo è uno dei punti di forza dell’offerta Trentina”, conclude il coordinatore dell’Associazione Agriturismo Trentino.