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I brianzoli che andranno a Milano per manifestare sotto il palazzo della Regione

Pedemontana

Nella mattinata di oggi, sabato 10 giugno, la grande manifestazione contro la costruzione di Pedemontana

Secondo le previsioni saranno in centinaia. Organizzati chi con i mezzi propri, chi in pullman (ne partiranno 3 da Lissone), chi in treno. Destinazione Milano, davanti al Palazzo della Regione Lombardia.È da settimane che i gruppi di cittadini stanno organizzando il presidio a Milano. Dalle 10 di oggi, sabato 10 giugno, con striscioni e manifesti diranno il loro no al progetto di Pedemontana, la grande autostrada che attraverserà la Brianza. La speranza è quella di poter ottenere un incontro con i vertici del Pirellone per poter esporre le loro paure e perplessità, e soprattutto salvare quegli spazi verdi che, se il progetto verrà approvato, scompariranno. 

"Nei terreni che verranno smossi c'è la diossina"

"Per noi Pedemontana diventa una sorta di seconda Icmesa - spiega Davide Biggi,  componente del Coordinamento No Pedemontana Sevevo, Meda, Cesano Maderno e Desio -. In quei terreni che verranno smossi per la realizzazione dell’autostrada c’è la diossina. La grande paura è che con le movimentazioni della terra le polveri si disperderanno nell’aria. Così come durante il trasporto della terra movimentata sui camion per il trasferimento nelle discariche speciali. Pedemontana attraverserà proprio quei terreni dove c’era la maggiore concentrazione di diossina". Le rassicurazioni che sono arrivate dai tecnici non tranquillizzano per nulla i residenti di quelle zone. E il ricordo corre veloce a quel 10 luglio 1976 e soprattutto ai mesi e agli anni successivi al disastro dell’Icmesa. Anche se dall'azienda che realizzerà l'autostrada arrivano rassicurazioni su interventi di bonifica. 

Addio all'oasi verde e il ricorso al Tar

A Lesmo, intanto, l'amministrazione comunale ha presentato un ricorso al Tar per scongiurare la realizzazione dell'autostrada che andrebbe a interessare diverse aree verdi del comune.  L’udienza al Tribunale amministrativo regionale di Milano è fissata per il 14 luglio: in quell’occasione saranno presenti anche molti cittadini in attesa della sentenza. Nel frattempo l'amministrazione ha aperto un tavolo di confronto (a porte chiuse) con i vertici di Pedemontana. “Se arriverà Pedemontana anche l’assetto di Lesmo cambierà - hanno spiegato  Massimo Stucchi e Angelo Pozzoli, del Comitato No Pedemontana Lesmo -. Addio all’oasi di verde e di pace, per far posto a traffico e inquinamento. Saranno numerose le famiglie coinvolte: famiglie che vivono sia in palazzine sia in villette a schiera che, dall’oggi al domani, si ritroveranno finestre e balconi affacciati direttamente sull’autostrada”.  Proprio come i residenti di via Ungaretti, la palazzina che affaccia sui campi e che, se Pedemontana diventerà realtà, si ritroverà a 30 metri di distanza dall’autostrada. “Naturalmente ci sarà un grande impatto: ambientale, acustico e di qualità della vita”, aggiungono.

A Lissone il più grande svincolo stradale d'Europa

A Lissone se Pedemontana verrà realizzata ci sarà un forte impatto ambientale (ma anche sociale) per gli abitanti della frazione di Santa Margherita dove il grande pratone sarà tagliato dall’autostrada, “isolando” ulteriormente la frazione che raggiungerà il primato, tutt’altro che invidiabile, di ospitare il più grande svincolo stradale d’Europa. “Lissone vive già il problema della cementificazione e della mancanza di aree verdi - spiega Marco Donadel del Comitato per la difesa del territorio – No Pedemontana -. Verrebbe intaccata una delle poche aree verdi rimaste. Santa Margherita verrebbe così stretta tra la Statale 36 e Pedemontana, con un grave inquinamento acustico e dell’aria. La viabilità diventerebbe ancora più pericolosa. Diventerebbe difficile anche spostarsi in bicicletta pedalando accanto ai camion che sfrecciano. La frazione verrà tagliata e per andare a Lissone o comunque uscire da Santa Margherita servirebbe l’auto. Un bel problema, soprattutto per gli anziani”.

Il Vimercatese circondato da autostrade

Una vera e propria grande arteria stradale che passerà tra campi e zone abitate: 8 km di strada, 8 corsie con larghezze che oscilleranno tra i 30 e 60 metri. Una grande strada parallela e a solo 2,8 Km di distanza alla Tangenziale Est che, logicamente, essendo gratuita attirerà la maggior parte di automobilisti e camionisti. “Pedemontana non agevola i brianzoli che opteranno per strade diverse e a pedaggio zero - spiega Manuela Meloni, referente del Comitato Ferma Ecomostro D Breve -. Inizialmente doveva collegare Bergamo con Varese, in un’ottica di alleggerimento del traffico da est a ovest e di collegamento della provincia di Bergamo con quella di Milano per uno sviluppo economico. Ma con la realizzazione della tratta D Breve la direttrice è nord sud, quindi il discorso iniziale decade”. La tratta D Breve attraverserà infatti il grande Parco PANE, un importante polmone verde del territorio: circa il 60% della sua ampiezza verrebbe compromessa. Nel Parco PANE sono presenti anche aziende agricole, oltre ad essere molto frequentato dai cittadini. 

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