Melissa Kerr voleva essere «più bella». Con un corpo formoso e sensuale, per somigliare a certe affascinanti celebrità, piacere di più agli altri ma soprattutto per piacere a se stessa. Sembra che la sua ricerca della perfezione estetica l'avesse già portata a sottoporsi a un intervento al seno di mastoplastica additiva in Inghilterra, quando aveva appena 20 anni. Ne aveva 31 quando ha deciso di rivolgersi a una clinica privata di Istanbul per sottoporsi anche al Brazilian Butt Lift. Era il 2021 e pagando 3200 sterline in contanti (circa 3600 euro), si era assicurata l'intervento di lipofilling che le avrebbe consentito di avere dei glutei «alla brasiliana». Un sogno che si è poi trasformato in un incubo fatale. Melissa ha perso la vita proprio a causa dell'intervento, per via di alcune conseguenze su cui - molto probabilmente - non era stata adeguatamente avvisata. Una circostanza che ancora oggi tiene aperto il caso. E fa discutere.
La drammatica vicenda di Melissa, purtroppo, non è l'unica. Già nel 2018, la 29enne Leah Cambridge di Leeds era andata in Turchia per sottoporsi al medesimo intervento, salvo poi perdere tragicamente la vita durante la procedura cosmetica.
Che cos'è il Brazilian Butt Lift
Unrecognizable woman in white panties with liposuction outlines.IsolatedJulenochek
Gli interventi di Brazilian Butt Lift sono diventati una delle maggiori tendenze chirurgiche degli ultimi tempi. Si ritiene che, a partire dagli anni Duemila, in alcuni Paesi la ricerca estetica di una forma «a clessidra» abbia sostituito il boom degli interventi al seno.
«L’intervento di Brazilian Butt Lift è molto diffuso in Sudamerica e nasce in Brasile proprio perché in questo Paese il “culto” del cosiddetto Lato B implica una grande richiesta da parte di persone che vogliono migliorarne la forma o ricrearla del tutto», spiega il professor Pietro Lorenzetti, specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, docente dell'Università di Camerino con una doppia specializzazione, una delle quali ottenuta proprio in Brasile.
La procedura prevede il prelievo di porzioni di grasso da alcune zone del corpo come i fianchi, la regione esterna delle cosce, l’interno del ginocchio e da varie altre parti in cui questo grasso è presente, e successivamente il trasferimento all'interno dei glutei. Il grasso viene filtrato dalle impurità e quindi re-iniettato all'incirca attraverso tre-cinque incisioni, successivamente chiuse con suture.
La tecnica, che sta prendendo piede anche in Italia, sebbene non sia ancora diffusissima, è più economica e molto meno complicata di una classica gluteoplastica, il cui costo - in una struttura attrezzata, sicura e con chirurgo ed équipe esperti - va dagli 8 ai 10mila euro e che nel nostro Paese rappresenta solo una percentuale molto minima (1-2 per cento circa) degli interventi, rispetto ad altri più richiesti come quelli al seno, la rinoplastica l'addominoplastica, il lipofilling, la liposcultura e il lifting braccia e cosce.
Un aspetto che conviene tuttavia considerare è che con il Brazilian Butt Lift «i risultati che si ottengono in termini di volume possono sembrare anche accettabili ma in termini di naturalezza lasciano a desiderare, considerato che il grasso non offre la medesima consistenza di un gluteo tonico e sodo come quello che potrebbe avere una ragazza», spiega Lorenzetti. «L'intervento contribuisce comunque a dare un volume molto importate e una forma che in Sudamerica - e da qualche tempo anche da noi - risultano molto apprezzati».
I rischi del Brazilian Butt Lift
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Riguardo ai rischi collegati alla tecnica del Brazilian Butt Lift è importante evidenziare che l'informazione che viene fornita ai pazienti è spesso scarsa o incompleta, specialmente in alcuni Paesi dove viene praticata in forma massiccia. «Casi come quelli che hanno visto protagoniste le due giovani donne inglesi non sono purtroppo gli unici», dice Lorenzetti. «La complicanza più importante di un impianto così massivo di grasso è la trombo embolia, fenomeno provocato dall’infiltrazione del grasso in una vena», condizione che può portare una paziente anche alla morte. Se si inietta il grasso con un ago o una cannula non smussa, c'è il rischio di perforare una vena facendo passare il grasso in quella sede con risultati drammatici», spiega il chirurgo estetico. «Accanto a un risultato grossolano di aumento del gluteo, quindi, ci sono anche rischi molto importanti di cui bisogna tenere conto. Il punto è che spesso non vengono comunicati adeguatamente ai pazienti, i quali sono disposti a qualunque cosa pur di migliorare il loro aspetto e l’idea di non dover fare un intervento di gluteoplastica, riducendo il tutto a una semplice seduta di lipofilling - per di più col vantaggio di estrarre il grasso da zone in cui è in eccesso - è certamente molto gradito».