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Il fidanzato ha inviato messaggi dal telefono di Giulia quando era già morta e ha cercato su Internet come ucciderla e disfarsi del corpo

Gli inquirenti hanno fatto il punto dopo che Alessandro Impagnatiello ha confessato di aver ucciso la compagna

Il fidanzato ha inviato messaggi dal telefono di Giulia quando era già morta e ha cercato su Internet come ucciderla e disfarsi del corpo

Giulia Tramontano, la ragazza uccisa dal fidanzato (Ansa)

TiscaliNews

Emergono novità dalle indagini sull’omicidio della ragazza incinta di 7 mesi. Alessandro Impagnatiello "ha inviato messaggi all'amica della compagna dal telefono della Tramontano quando l'aveva già uccisa". E' quanto sostengono gli inquirenti che stanno lavorando al caso di Senago. Questo è il motivo per cui viene contestata la premeditazione. Il delitto sarebbe avvenuto tra le 19 e le 20.30. Fondamentali le immagini delle telecamere e il ritrovamento di macchie di sangue evidenziate con il luminol. "Secondo quanto abbiamo ricostruito, la Tramontano ha incontrato l'altra donna di Impagnatiello alle 17 all'Armani Bar e poi è rientrata a casa alle 19", ha detto il pm Alessia Menegazzo. 

Il barman ha cercato informazione su Internet su come uccidere la fidanzata 

"Ha cercato online come uccidere e come disfarsi del corpo della sua compagna Giulia Tramontano. Si tratta di un omicidio premeditato - ha aggiunto nel corso della conferenza stampa in procura - Quando ha incontrato in casa Tramontano aveva già deciso come ucciderla". 

Ci sono complici? Indagini in corso 

"Ci sono indagini in corso". Così ha risposto il pm di Milano Alessia Menegazzo in relazione a presunte complicità con Alessandro Impagnatiello nell'occultamento del cadavere di Giulia Tramontano. L'occultamento del corpo è avvenuta "in segmenti e tempi diversi", come emerge da telecamera. Quando l'uomo "ha tentato l'incontro a casa con l'altra donna e lei non l'ha fatto entrare in quel momento il corpo di Giulia era ancora a casa". 

L’appello alle donne: non andate all’ultimo incontro
 

L'omicidio di Giulia Tramontano, "un'altra tragica vicenda di femminicidio", a "noi donne insegna che non dobbiamo mai andare ad un ultimo incontro di spiegazione", come avvenuto per la 29enne che era incinta di 7 mesi. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Milano Letizia Mannella in una conferenza stampa.