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Il liquore Cointreau cambia veste

Alzi la mano chi non conosce il liquore Cointreau. Quello dalla bottiglia con la “spalla” quadrata, quello a base di arance, quindi dal gusto citrico (per intenderci, agrumato), ma anche floreale e al tempo stesso vegetale, fruttato e non in ultimo speziato. Si definisce triple sec il liquore Cointreau, unico nel suo genere, pardon, unique, come direbbero i francesi, anche perché Cointreau Unique è nato nel lontano 1849 nelle distillerie di Angers Saint-Barthélemy-d'Anjou, nella Valle della Loira,  dall’esperienza di Édouard Cointreau, fondatore della storica Maison.

Al passo con i tempi

«Avevamo bisogno di un cambiamento, anche solo perché i tempi sono cambiati», spiega Alfred Cointreau, sesta generazione della Maison, nel ruolo di Brand Ambassador e Heritage Manager di Cointreau. Lo abbiamo incontrato a Milano per il lancio ufficiale in Italia del restyling. «Abbiamo voluto rinfrescare il packaging, un po’ come fanno le griffe di moda, Chanel e Dior, che cambiano collezioni tutte le stagioni, anche se noi di solito aspettiamo parecchi anni in più…», aggiunge con ironia. Ciò che è cambiata è l’immagine, non la sostanza. Ovvero l’etichetta, assieme al nastro e al medaglione, che si arricchisce di illustrazioni e colori che rimandano alla tradizione della prima distilleria di Cointreau, omaggiando il terroir e il frutto da cui il liquore nasce: l’arancia. «In pochi sanno che il Cointreau è base di arancia, anche perché il vetro è scuro, non si capisce, così abbiamo scelto di indicarlo sull’etichetta».

Storia, modernità, sostenibilità

Il “frutto dorato” è in primo piano insieme alle forme stilizzate che richiamano l’architettura della distilleria storica in toni ramati, il colore degli alambicchi con cui il liquore viene da sempre realizzato. Una “harmonie d’esprit d’écorces d’oranges douces et amères”. Il richiamo alla tradizione si unisce armonicamente al presente ma guardando al futuro attraverso un’ottica sostenibile. «Oggi posso affermare che questo prodotto racchiude in sé Storia, Modernità, Sostenibilità». Come? La bottiglia, dal classico colore ambrato, è realizzata con vetro riciclato fino a tre volte,  aggiungendo in questo modo una importante, quanto non trascurabile, impronta ecologica a impatto zero.

Per una experience personalizzata

Non in ultimo il QR Code sul retro etichetta che, una volta inquadrato, permette di accedere al sito ufficiale della Maison dove sono presenti più di 350 ricette per la creazione di cocktail, insieme a consigli, trucchi e idee per un’experience interamente personalizzata. Una delle ricette meglio riuscite e da replicare anche a casa è il Margarita. «Me l’ha insegnato mia nonna a farlo con il Cointreau», ammette Alfred. Ed ecco la ricetta suggerita da lui, ma si trova anche sul ricettario online. Un cocktail messicano con un tocco francese. Perché non gli avete cambiato nome? «No no, il Margarita è come Vanity Fair, è iconico, non si tocca!»

La coppa con il Margarita classico cocktail a base di tequila e triple sec come il Cointreau.

La coppa con il Margarita, classico cocktail a base di tequila e triple sec, come il Cointreau.

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Margarita, la ricetta

Ingredienti
3,5 cl Tequila
2 cl Cointreau
1,5 cl succo lime
Sale q.b.

Procedimento
Si versa il tutto nello shaker e poi si serve in una coppa da champagne ghiacciata, dalla classica forma a sombrero rovesciato dopo aver passato nel sale una parte del bordo della coppa.