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Il Papa col piumino da trapper, frutto dell'intelligenza (?) artificiale

Così bello da sembrare vero. Così cool da essere - ovviamente - fake. Eppure, più di qualcuno c'è cascato: l'immagine di Papa Francesco imbacuccato in un voluminoso duvet bianco, nelle ultime ore, ha fatto il giro dei social e ha persuaso molti - forse i più ingenui? - in un'improvvisa e imprevedibile svolta fashion del Pontefice. Francesco vestito da trapper - mancavano giusto un catenone al collo col simbolo del dollaro al posto del crocefisso e i denti d'oro - non è tra le visioni più verosimili che si possano immaginare, eppure la foto è stata commentata e condivisa da milioni di persone, diventando virale in un pugno di ore.

L'immagine che ha fatto il giro dei social.

L'immagine che ha fatto il giro dei social. 

Ma non si trattava, appunto, di un upgrade stilistico di Sua Santità, bensì del prodotto generato da Midjourney, una piattaforma che consente di creare un'immagine in tutto e per tutto credibile, a partire da una richiesta testuale. Grazie all'Intelligenza Artificiale. 

Un fotomontaggio particolarmente sofisticato, diciamo così, proprio come quelli che hanno visto recente protagonista l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump in lotta con i poliziotti per sfuggire a un ipotetico arresto a New York, in un servizio a opera di Eliot Higgins che ha sollevato un polverone. 

La sfilataevento Moncler a Milano lo scorso settembre. Foto Getty.

La sfilata-evento Moncler a Milano, lo scorso settembre. Foto Getty. 

Mondadori Portfolio/Getty Images

Il Balenciaga Pope, come è stato subito ribattezzato - anche se l'immagine di partenza è in realtà uno scatto realizzato in occasione dell'evento di Moncler, lo scorso settembre, in piazza Duomo a Milano - è nata originariamente su Reddit, dove è stata pubblicata pochi giorni fa da un utente, tale trippy_art_special, per poi fare la sua vita autonoma e incontrollata sui vari social, raccogliendo milioni di visualizzazioni.

Il fenomeno del deep fake, ancora solo ai suoi albori eppure già così incredibilmente preciso, sa già dimostrare in nuce tutte le sue incredibili possibilità. Ma anche i temibili limiti di un suo uso distorto. Che sia artificiale, non c'è dubbio. Ma chiamarla «intelligenza» ha davvero senso, se c'è chi non sa trovarne utilizzo migliore che la genesi di un ibrido tra Francesco I e Puff Daddy? E non lo diciamo per assecondare il vecchio proverbio secondo il quale si possa «scherzare con i fanti» ma si debbano «lasciare stare i santi». Ma perché il rischio di disinformazione, distorsione e manipolazione delle notizie - e quindi della verità - si dimostra già altissimo. Finché si tratta di un piumino che fa sorridere, possiamo anche starci. Ma la pratica non ha la nostra… benedizione: che il confine tra autentico, vero, verosimile e falso resti ben chiaro.