Sul leader russo pende un mandato di cattura della Corte penale internazionale per crimini di guerra. Lula: "Se io sono il presidente del Brasile e lui viene in Brasile, non lo arresteranno"
Il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, offre un "salvacondotto" al presidente russo Putin. In un'intervista al network indiano Firstpost ha annunciato che il suo omologo non verrebbe arrestato nel caso decidesse di partecipare al G20 del prossimo anno a Rio de Janeiro.
Su Putin pende un mandato di cattura della Corte penale internazionale per l'accusa di deportazione illegale di bambini ucraini, un crimine di guerra. Alla luce di questo provvedimento Putin, nonostante il Cremlino insista sulla nullità del mandato di cattura, ha già saltato i recenti incontri internazionali, decidendo di inviare il suo ministro degli Esteri Serghei Lavrov a New Delhi, al G20 della presidenza indiana.
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"Godiamo della pace e ci piace trattare bene le persone. Quindi credo che Putin possa andare facilmente in Brasile", ha detto Lula, per il quale "Se io sono il presidente del Brasile e se lui viene in Brasile, non c'è alcuna possibilità che sia arrestato".
Lula ha quindi assicurato che Putin sarà invitato all'incontro dei leader nel 2024 e ha confermato che, prima che l'evento abbia luogo, prevede di partecipare alla riunione dei Brics prevista in Russia.
Nelle scorse ore, dopo lunghi negoziati, i Paesi del G20 che si tiene a Nuova Delhi hanno adottato una dichiarazione congiunta - più sfumata di quella votata al G20 di Bali di novembre 2022 - che evita di condannare Mosca per la guerra in Ucraina, ma invita tutti gli Stati ad astenersi dall'usare la forza per impossessarsi di territorio, rispettando la Carta delle Nazioni Unite.
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