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Il primo sì alla maternità surrogata come reato universale e la spaccatura delle opposizioni

La maternità surrogata come reato universale ha già avuto il suo primo via libera tra le polemiche e le divisioni delle opposizioni. In commissione Giustizia a Montecitorio la legge-bandiera di Giorgia Meloni è passata. Sono stati respinti gli emendamenti. Dopo i pareri delle altre commissioni, approderà in aula il 19 giugno. E qui si annuncia uno scontro forte con le opposizioni, che ritengono la proposta un «obbrobrio giuridico». «Ce la stiamo facendo: l’utero in affitto sarà reato universale. Il 19 giugno sarà in aula per l’approvazione», dice Carolina Varchi, la deputata meloniana relatrice della legge.

In Italia la Gestazione per altri è già vietata, ma la destra punta ad estendere il divieto e inasprire le pene per chi vi ricorra all’estero. Il leader leghista Matteo Salvini giudica il divieto universale «una misura di buon senso e umanità».

Ma anche nell’opposizione ci sono diverse contraddizioni. Il Pd è contro il reato universale, ma diviso tra chi è favorevole alla Gpa altruistica (come la stessa segretaria Elly Schlein e il responsabile diritti del partito, Alessandro Zan), e chi invece non ne vuole sentire parlare.

A un emendamento di Riccardo Magi, segretario di PiùEuropa, che chiedeva la depenalizzazione della maternità surrogata in Italia, i Dem si sono assestati sulla linea del no. Nel Pd è «unanime la contrarietà al reato universale», come spiega Zan, però «una discussione franca si farà nel merito, anche se non è il sì o il no alla Gpa al centro della nostra attenzione, bensì la tutela dei bimbi delle famiglie arcobaleno». E tanti dem hanno sottoscritto l’appello contro la Gpa lanciata da Aurelio Mancuso, ex presidente nazionale di Arcigay: dalla senatrice Valeria Fedeli al sindaco di Bergamo Giorgio Gori, dall’ex ministro Vannino Chiti a Goffredo Bettini.

La capogruppo dei Verdi-Sinistra, Luana Zanella, femminista storica, aderisce e sostiene che è condivisibile la «condanna della maternità surrogata perché è un’offesa alle donne che mina le relazioni umane e il rapporto tra madre e creatura». Però è contraria alla crociata della destra.

Si smarcano invece i parlamentari di Azione, pronti a votare a favore del reato universale, con l’eccezione di Enrico Costa che contesta la legittimità giuridica. Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini, così come Elena Bonetti di Italia Viva, voteranno a favore in aula.

Per Magi la proposta della destra è «da Stato di polizia etico». E per conto dell’Associazione Coscioni, l’avvocato Filomena Gallo annuncia una proposta di legge sulla Gpa. Pro Vita e Famiglia invita a «tempi strettissimi», perché la Gpa approfitta «della povertà delle donne per poi trattare i bambini come oggetti da comprare».

Ma una modifica al testo è stata in realtà apportata, specificando che il divieto globale riguarda i cittadini italiani. Perché rischiava di essere applicata anche sui turisti.