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Israele, rivolta nella notte. Sciopero generale. Netanyahu ai ministri: "Fermerò la riforma". E chiede ai manifestanti di evitare le violenze: "Siamo tuti fratelli"

Sostenitori della riforma manifesteranno alle 18 a Gerusalemme

Diversi deputati del governo israeliano, scrive Times of Israel, stanno esortando i loro sostenitori a manifestare in favore della contestata riforma giudiziaria. "Non ci ruberanno le elezioni" è lo slogan che viene condiviso, in vista dell'appuntamento che è stato fissato per le 18 a Gerusalemme, fra Sacher Park e la Corte suprema, vicino alla Knesset, il parlamento israeliano. Anche il gruppo di estrema destra La Familia ha annunciato che sarà a Gerusalemme, annullando sua una manifestazione che era prevista invece a Tel Aviv. La polizia ha intanto riferito che rafforzerà la sua presenza nell'area

Media: ipotesi di appoggio esterno dell'estrema destra

Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, secondo alcune fonti citate dal Times of Israel, starebbe "considerando" l'idea di abbandonare il governo ma, allo stesso tempo, il suo partito potrebbe ancora dare al governo sostegno esterno.

Media: Ben Gvir pronto a lasciare con il blocco della legge

Se la legge di riforma giudiziaria sarà fermata, il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir si dimetterà dal suo incarico pur continuando ad appoggiare dall'esterno la maggioranza. È quanto - secondo i media - avrebbe detto in queste ore al premier Benyamin Netanyahu intenzionato, in base a molte fonti, a fermare il provvedimento di fronte alla estesa protesta in corso nel Paese.
Intanto il presidente della Commissione Costituzione della Knesset Simchà Rothman (Sionismo Religioso) - uno degli architetti della contestata riforma - ha invitato i sostenitori della destra a manifestare a supporto della legge contro la sua sospensione.
"Non ci ruberanno le nostre elezioni", ha scritto su Twitter e citato dai media  invitando la base a manifestare fuori della Knesset a Gerusalemme e a non "mollare sulla scelta del popolo".

(ansa)

Berlino: "Preoccupati per Israele, speriamo in un'intesa"

"Come amici stretti non interferiamo, ma guardiamo con preoccupazione a quello che accade in Israele". Lo ha detto il portavoce del governo tedesco Steffen Hebestreit, rispondendo a una domanda sulle violenze in corso contro la riforma della giustizia. Il portavoce ha ricordato che meno di 15 giorni fa il cancelliere si è confrontato con Benjamin Netanyahu "in un colloquio aperto" in cui aveva sottolineato che "una giustizia indipendente è importante per una democrazia funzionante". Ricordando la proposta del presidente israeliano Isaac Herzog, Hebestreit ha sottolineato di sperare che "si arrivi presto a un'intesa".

Timori di scontri tra opposte proteste, rafforzate le unità della polizia a Gerusalemme

La polizia sta rafforzando le unità a Gerusalemme mettendo in campo centinaia di agenti nel timore che, nelle prossime ore, possano esserci scontri tra sostenitori e oppositori della riforma della giustizia. "Permetteremo la libertà di manifestazione, non tollereremo violenze e disordini", ha fatto sapere un funzionario.
Ci sono già centinaia di manifestanti fuori dal Parlamento israeliano, persone che sventolano la bandiera israeliana e inneggiano alla "democrazia"; ma si attende per le prossime ore l'arrivo di manifestanti di estrema destra. Nella zona sono già pronti i camion con gli idranti e gli uomini della polizia di frontiera, in assetto anti-sommossa.
Adesso gli occhi sono puntati sulle prossime mosse del premier Benjamin Netanyahu: di fronte a proteste di piazza senza precedenti, ha annunciato ai suoi ministri che vuole ritirare la riforma ma adesso sembra intrappolato tra l'opposizione e i ministri di estrema destra che spingono perché la riforma sia fatta.

Proteste ignorate, riprende in Commissione l'esame della riforma 

In Israele, alla Knesset, si sono aperti i lavori in Commissione Giustizia per votare e poi consegnare al Parlamento per il voto definitivo il ddl di riforma giudiziaria che ha scatenato violente proteste nel Paese. Il gesto della coalizione al governo sembra platealmente ignorare le proteste senza precedenti che si sono svolte nella notte e anche i rumour, non confermati però, che il premier Benjamin Netanyahu potrebbe cedere e sospendere la riforma.

Netanyahu ai ministri: "Fermerò la riforma"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha informato gli alleati della coalizione di governo che intende sospendere la riforma giudiziaria. Lo riferisce l'emittente pubblica Kan dando conto della riunione in corso. Secondo il media, il principale ideologo dell'iniziativa e ministro della Giustizia Yariv Gideon Levin ha capito e riconosciuto che "non c'è altra scelta". Presumibilmente, gli resta da convincere il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, uno dei membri del gabinetto più a destra, che minaccia di far cadere il governo: secondo l'emittente il ministro ha annunciato l'intenzione di dimettersi ma assicurato che sosterrà l'esecutivo dall'esterno.

(ansa)

Contro-protesta sionisti, in campo anche ultras di destra

In Israele, un parlamentare sionista Simcha Rothman, uno degli architetti della riforma giudiziaria, ha invitato i suoi sostenitori a scendere in piazza per protestare contro la possibile sospensione della controversa proposta di legge. "Il popolo chiede una riforma radicale del sistema giudiziario", ha twittato. Per il pomeriggio è prevista a Tel Aviv anche una contro-manifestazione de La Familia, un gruppo di ultras di estrema destra, sostenitori di una squadra calcistica di Gerusalemme, il Beitar Gerusalemme, noti per episodi di razzismo e violenza, convinti sostenitori del sionismo. Il gruppo ha annunciato che si riunirà in un incrocio a Tel Aviv: "Finora siamo rimasti tranquilli, stasera arriveremo a Kaplan".

Dall'aeroporto agli ospedali, il Paese in sciopero

Si allarga la protesta popolare contro la riforma giudiziaria voluta dal governo Netanyahu innescata ieri dal licenziamento del ministro della difesa Yoav Gallant. All'aeroporto Ben Gurion sono bloccati tutti i decolli, su iniziativa del sindacato dei suoi dipendenti. Alla protesta si è unita la compagnia El Al. Bloccato da uno sciopero a sorpresa anche il porto commerciale di Ashdod, nel sud di Israele. In mattinata uno sciopero improvviso è stato proclamato anche negli ospedali. Le università hanno annunciato il blocco ad oltranza delle lezioni in quanto, hanno affermato "non ci può essere vita accademica dove non c'è più democrazia". Chiusi anche numerosi centri commerciali, ed agitazioni fra i dipendenti del ministero della giustizia.
Secondo i media è possibile inoltre una chiusura delle filiali delle banche, anche se essa richiede una autorizzazione particolare. I trasporti pubblici sono stati autorizzati a continuare a fornire i loro servizi. Ciò anche, è stato spiegato, per consentire ai dimostranti di raggiungere Gerusalemme per partecipare ad una grande manifestazione di fronte al parlamento.

Protesta davanti alla Knesset, in arrivo a migliaia su bus e auto

È prevista una mega manifestazione nel primo pomeriggio a Gerusalemme, all'esterno della Knesset, dove lo slargo antistante si va già riempiendo di manifestanti che, sventolando la bandiera israeliana, protestano per la riforma della giustizia.
In queste ore, riferiscono i quotidiani locali, vengono anche organizzati in tutto il Paese i pullman per trasportare i manifestanti. Oltre ai bus, il tam-tam che corre sul web incoraggia i proprietari di auto a caricare il maggior numero di autostoppisti. Lo slogan è "Riempite le vostre auto".

(reuters)

Asili e centri commerciali chiudono per sciopero

Con l'annuncio da parte del sindacato Histadrut di uno sciopero generale, non verranno organizzati centri diurni per bambini, previsti da domani per aiutare i genitori durante la pausa per le vacanze di Pasqua. I centri commericiali Big chiuderanno a mezzogiorno sempre a causa dello sciopero, mentre quelli del gruppo Azrieli rimarranno chiusi a partire da domani. Lo riporta The Times of Israel.

Sciopero "storico", si ferma anche sistema sanitario

Lo sciopero generale convocato in Israele coinvolge anche il sistema sanitario: il sindacato dei medici israeliani ha annunciato il congelamento immediato del sistema, fino a quando non sarà annunciata la sospensione dell'annunciata e contestatissima riforma giudiziaria.

Ministro dell'Economia Barkat: "Non vogliamo una guerra civile"

Il ministro dell'Economia di Israele, Nir Barkat, ha dichiarato che sosterrà il premier Netanyahu nella decisione di fermare la controversa riforma della giustizia. Lo riferisce The Times of Israel. "Lo Stato di Israele ha la precedenza su tutto - ha detto Barkat - il popolo di Israele ha la precedenza su tutto. Sosterrò il primo ministro nella decisione di fermarsi e tracciare un nuovo corso. La riforma è necessaria e la realizzeremo, ma non a prezzo di una guerra civile".

Netanyahu rinvia il suo discorso per avere colloqui con i leader della coalizione

Il premier Benjamin Netanyahu ha rinviato l'atteso discorso alla nazione che avrebbe dovuto fare alle 10.30. Lo riferiscono i media secondo cui il premier è impegnato in colloqui con i leader dei partiti della coalizione di destra. Nel discorso - secondo fonti citate dai media - il premier potrebbe annunciare lo stop alla riforma giudiziaria.

Media: l'estrema destra minaccia la caduta del governo se c'è lo stop alla riforma

I partiti di estrema destra che fanno parte della coalizione di governo guidata da Benjamin Netanyahu hanno minacciato di far cadere il governo, ritirando il loro sostegno al primo ministro se deciderà di fermare la riforma giudiziaria. Lo riferiscono alcuni media israeliani, tra cui The Times of Israel. Per questo motivo Netanyahu avrebbe fatto slittare il suo discorso alle Knesset previsto alle 9 ora italiana. Channel 12 riporta che il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir ha minacciato di lasciare la coalizione, durante una riunione dei capi di partito.

Bloccate le partenze dall'aeroporto Ben Gurion

Il capo del sindacato dell'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv ha annunciato l'immediato blocco delle partenze dopo l'annuncio di uno sciopero generale da parte del maggior sindacato israeliano, l'Histadrut, come segno di protesta contro la riforma giudiziaria del governo di Netanyahu. Lo riporta The Times of Israel.
 

Il sindacato laburista: "Blocchiamo completamente il paese"

 In Israele, il segretario generale dell'Histadrut, il potente sindacato laburista, Arnon Bar-David, ha annunciato "uno sciopero storico" per fermare la riforma della giustizia che ha scatenato violente proteste della popolazione. "Occorre chiudere il Paese, c'è un limite a quanto puoi stare a guardare".

Yedioth Ahronoth: "Netanyahu è un pericolo per la sicurezza dello Stato"

"Netanyahu ora rappresenta un pericolo chiaro, immediato e tangibile per la sicurezza dello Stato", scrive in un articolo in prima pagina il quotidiano Yedioth Ahronoth.

Media, verso annuncio dello stop della riforma giudiziaria dopo gli incidenti della notte

Media, verso annuncio dello stop della riforma giudiziaria dopo gli incidenti della notte

Leader delle proteste anti riforma: "Alle 14, manifestazione davanti la Knesset"

I leader delle proteste anti riforma giudiziaria hanno indetto una manifestazione di massa alle 14 (ora locale) davanti la Knesset a Gerusalemme. "Non consentiremo alcun compromesso - hanno sostenuto - che danneggi l'Indipendenza della Corte Suprema". Gli stessi hanno chiesto che il ministro Gallant, licenziato dal premier Benyamin Netanyahu, sia riportato alla responsabilità della difesa.

Avvocato Netanyahu: "Ritiri la riforma altrimenti smetterò di difenderlo in aula"

Uno degli avvocati della difesa di Benjamin Netanyahu, Boaz Ben Tzur, avrebbe minacciato di non rappresentare più il premier israeliano nelle aule di tribunale se non fermerà la riforma giudiziaria che ha scatenato violente proteste nel Paese. Lo scrive la stampa israeliana. Netanyahu è sotto processo, accusato in tre diversi procedimenti di corruzione.

Herzog a Netanyahu: stop a riforma giustizia

Il presidente israeliano Isaac Herzog chiede al primo ministro Benjamin Netanyahu di fermare la riforma della giustizia che - scrive in una nota  riportata dai media locali - "indebolisce il sistema giudiziario".
Herzog ha fatto appello direttamente al premier, facendo riferimento anche ai disordini avvenuti nel Paese: "Abbiamo assistito a scene molto difficili. Faccio appello al Primo Ministro, ai membri del governo e ai membri della coalizione. Per il bene dell'unità del popolo di Israele, per amore della responsabilità a cui siamo obbligati, ti invito a interrompere immediatamente il processo legislativo" della riforma.

Autostrada chiusa da cinque ore, si cominciano a togliere i detriti

Si iniziano a rimuovere i detriti dall'autostrada Ayalon di Tel Aviv, rimasta chiusa a causa delle proteste per cinque ore. Gli operai stanno rimuovendo ostacoli tra cui barriere metalliche, resti di falò e altri oggetti. Dicono che i lavori per liberare la strada richiederanno ore e sperano di poterla aprire al traffico entro la mattinata. La polizia annuncia che pietre e altri oggetti lanciati dai manifestanti hanno ferito tre agenti mentre stavano liberando l'autostrada.

(afp)

Leader della coalizione terranno una riunione in mattinata

I leader della coalizione di governo terranno una riunione in mattinata. Lo riferiscono fonti citate dal quotidiano The Times of Israel. Il primo ministro Benjamin Netanyahu, capo del partito Likud, sarebbe pronto a sostenere l'arresto dell'avanzamento del pacchetto di riforma della Giustizia e i partiti ultraortodossi Shas e United Torah Judaism sarebbero pronti a sostenere la sua decisione. Il ministro della Sicurezza Nazionale, Itamar Ben Gvir, che guida il partito Otzma Yehudit, vuole invece che la riforma proceda.

Studenti di superiori e medie scioperano contro riforma

Il Consiglio Nazionale degli Studenti e della Gioventù, in rappresentanza degli studenti delle scuole superiori e medie di Israele, ha dichiarato uno sciopero nazionale a partire dalla mattinata. Il consiglio chiede di "fermare la riforma della Giustizia e avviare immediatamente i negoziati". L'annuncio arriva dopo massicce proteste che hanno sconvolto il paese e la dichiarazione di numerosi altri scioperi. Oggi un gruppo di università ha annunciato uno sciopero generale a partire dalla mattinata.

Media: "Netanyahu ha detto di sostenere il congelamento della riforma"

Netanyahu ha detto di sostenere ora il congelamento della revisione. Lo scrive il Times of Israel. Il primo ministro Netanyahu e il leader del partito Shas Aryeh Deri sarebbero favorevoli a fermare "l'avanzamento legislativo della riforma".
 

Usa: "Urge compromesso"

Gli Stati Uniti hanno dichiarato di essere "profondamente preoccupati" per gli eventi in Israele, dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha licenziato il ministro della Difesa per aver sostenuto una pausa nelle riforme giudiziarie controverse del governo. "Siamo profondamente preoccupati per gli sviluppi odierni al di fuori di Israele, che sottolineano ulteriormente l'urgente necessità di un compromesso", ha dichiarato in una nota la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Adrienne Watson.

(reuters)

La polizia allontana con la forza i manifestanti

La polizia in tenuta anti sommossa ha allontanato con la forza i manifestanti dall'autostrada Ayalon a Tel Aviv, dopo che l'arteria centrale era stata bloccata per circa cinque ore. Gli agenti hanno dato ai manifestanti l'ordine di disperdersi e ha aperto gli idranti.

(reuters)

Manifestanti bloccano l'autostrada Ayalon, a Tel Aviv. Manifestazioni anche a Gerusalemme

Lungo l'autostrada Ayalon, a Tel Aviv, continua la protesta dei manifestanti che hanno appiccato roghi, sventolano bandiere, cantano slogan. Sul posto vigili del fuoco e ambulanze. ll fumo ha oscurato in parte alcuni degli iconici grattacieli della città. Manifestazioni si sono registrate a Beersheba, Haifa e Gerusalemme, dove migliaia di persone si sono radunate fuori dalla residenza privata di Netanyahu. La polizia ha risposto con getti d'acqua sulla folla. Migliaia di persone hanno poi marciato dalla residenza alla Knesset.

(ansa)

Il capo della polizia di Tel Aviv tra i manifestanti ad Ayalon

Il comandante della polizia di Tel Aviv, Ami Eshed, è apparso tra i manifestanti che a migliaia sono scesi in strada a protestare dopo la cacciata del ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, reo di aver chiesto una sospensione del controverso processo di riforma della giustizia, su cui si sta spaccando il Paese. In un video che gira sui social si vede il capo locale delle forze dell'ordine camminare tra i dimostranti che hanno bloccato Ayalon, arteria stradale di Tel Aviv, accompagnato solo da un agente mentre la gente lo acclama.

Barkat: non vogliamo una guerra civile

Il ministro dell'Economia di Israele, Nir Barkat, ha dichiarato che sosterrà il premier Netanyahu nella decisione di fermare la controversa riforma della giustizia. Lo riferisce The Times of Israel. "Lo Stato di Israele ha la precedenza su tutto - ha detto Barkat - il popolo di Israele ha la precedenza su tutto. Sosterrò il primo ministro nella decisione di fermarsi e tracciare un nuovo corso.
La riforma è necessaria e la realizzeremo, ma non a prezzo di una guerra civile".

(reuters)

Usa: "Profondamente preoccupati"

"Gli Stati Uniti sono profondamente preoccupati per lo sviluppo degli eventi in corso in Israele, compreso per il potenziale impatto sulla prontezza militare sollevato dal ministro Yoav Gallant, che sottolinea l'urgente necessità di un compromesso". Così il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca ha commentato al giornalista israeliano Barak Ravid la situazione nel Paese, dopo il licenziamento di Gallant. Il ministro aveva chiesto di fermare la controversa riforma della giustizia voluta dal governo Netanyahu, ma che sta spaccando il Paese.

Si dimette il console di New York

Il console generale di Israele a New York, Asaf Zamir, ha annunciato le sue dimissioni in protesta contro la decisione del premier di licenziare il ministro della Difesa Gallant. "Non posso più continuare a rappresentare questo governo", ha dichiarato il diplomatico annunciando le sue dimissioni sui social. "Considero mio dovere garantire che Israele rimanga un faro di democrazia e libertà nel mondo", ha aggiunto.

Stampa israeliana: stop alle lezioni nelle università

Il segretario generale dell'Histadrut, il potente sindacato laburista, Arnon Bar-David, ha annunciato una conferenza stampa durante la quale potrebbe annunciare uno sciopero generale e la stampa israeliana annuncia che domani le università di ricerca israeliane fermeranno le lezioni.

Scontri davanti alla residenza del primo ministro Netanyahu

Violenti scontri tra manifestanti e polizia si sono verificati davanti alla residenza del primo ministro, Benjamin Netanyahu, a Gerusalemme. Secondo quanto riporta il quotidiano Haaretz, migliaia di manifestanti si sono scontrati con la polizia israeliana e hanno tentato di sfondare le barriere fuori dalla residenza del premier.