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L'inflazione scende al 7,7% a marzo, minimo da maggio

 A marzo "prosegue la fase di rapido rientro dell'inflazione" che scende al 7,7% dal 9,1% del mese precedente, guidata dalla dinamica dei prezzi dell'energia, secondo le stime preliminari dell'Istat. Il tasso tocca così il livello più basso degli ultimi mesi, a partire da maggio 2022, quando al 6,8%. Su base mensile l'indice dei prezzi al consumo registra una diminuzione dello 0,3%.
    Continuano, intanto, le tensioni al rialzo dei prezzi dei beni alimentari non lavorati, e l'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimenti freschi, registra "ancora una moderata accelerazione" (da +6,3% a +6,4%).
    Il rallentamento della corsa prezzi non si riflette così nel "carrello della spesa". Secondo i dati preliminari dell'Istat, la crescita dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rimane stabile su base tendenziale al 12,7%. È superiore di cinque punti percentuali al tasso dell'inflazione (7,7%).
    "Il rallentamento del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, alla decelerazione su base annua dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +40,8% a +18,9%) e alla flessione più marcata di quelli degli energetici regolamentati (da -16,4% a -20,4%) e, in misura minore, dalla contrazione dei prezzi degli alimentari lavorati (da +15,5% a +15,3%), dei beni non durevoli (da +7,0% a +6,8%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +6,4% a +6,3%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall'accelerazione dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +8,7% a +9,3%), dei tabacchi (da +1,8% a +2,5%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,1% a +6,3%)", si legge nella nota.