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La scure di Amazon: 9000 licenziamenti. La cura lacrime e sangue dopo gli utili record

Amazon licenzierà altri 9.000 dipendenti nelle prossime settimane. Lo ha annunciato l'amministratore delegato, Andy Jassy, in una lettera inviata al personale lunedì. I tagli si aggiungono ai licenziamenti annunciati in precedenza, iniziati a novembre e protrattisi fino a gennaio. In quell'occasione Amaazon decise per il licenziamento di più di 18.000 dipendenti.

L'obiettivo dell'azienda, viene spiegato nella lettera, è cercare di ottimizzare i costi. A pesare, spiega il numero uno Jassy, è soprattutto «l'incertezza che esiste nel prossimo futuro». L'azienda ha appena concluso la seconda fase del processo di budgeting annuale, denominato internamente "OP2".

La scorsa settimana anche Meta, la holding di Facebook, Instagram e Whatsapp, ha annunciato un nuovo round di licenziamenti: 10.000, che si sono andati ad aggiungere agli 11.000 decisi lo scorso novembre. La motivazione è sempre la stessa: ridurre i costi nel 2023, anno che Mark Zuckerberg ha definito «anno dell'efficienza». Le ragioni spiegate da Jassy nella sua lettera suonano allo stesso modo.

«Il principio fondamentale della nostra pianificazione annuale è stato quello di essere più snelli. Ma di farlo in modo da poter investire in modo robusto nelle esperienze chiave a lungo termine per i clienti, che riteniamo possano migliorare significativamente la vita dei clienti e di Amazon nel suo complesso», ha detto l'ad.

L'ultima operazione avrà un impatto principalmente sulle attività di cloud computing, risorse umane, pubblicità e livestreaming di Twitch, ha dichiarato Jassy nella nota.