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La storia vera dell'assedio di Waco che ha ispirato la docu-serie Netflix

La storia vera

La storia della tragedia avvenuta nel 1993 nella città texana di Waco quando il leader di una setta religiosa David Koresh si è scontrato con il governo federale

Netflix ha appena lanciato sul suo catalogo una nuova docu-serie che punta i riflettori di uno degli scontri più sanguinari della storia americana, il cosiddetto Assedio di Waco del 1993, durato ben 51 giorni, che ha coinvolto il leader di una setta religiosa David Koresh e il governo federale. Ma cosa è successo davvero e qual è la storia vera dietro questa nuova serie Netlfix, L'Assedio di Waco, pronta a lasciare il pubblico senza parole? Scopriamolo insieme facendo un piccolo salto indietro nella storia, ai primi anni '90. 

La storia vera dell'assedio di Waco 

È iniziato tutto nel 1992 nella cittadina di Axtell a circa 20 km da Waco, in Texas. Le forse dell'ordine iniziano a concentrarsi in questo luogo specifico per un motivo che riguarda un ranch, il cosiddetto Mount Carmel Center dove il leader della detta dei Davidiani, David Koresh, convince milioni di persone che l'apocalisse è vicina e che ci sarà la seconda venuta di Cristo con la sconfitta del male e la redenzione per quelli che si sono comportati bene. 

Koresh, però, inizia a essere sospettato di abusi di minori, violenza sessuale e poligamia ma, ancora peggio, sembra che i cosiddetti Davidiani stiano raccogliendo armi da fuoco da modificare per renderle automatiche e fare una strage. Viene emesso un ordine di perquisizione nella sede dei Davidiani a Mount Carmel Center e di arresto di David Koresh e alcuni dei suoi collaboratori. Ma quando, il 28 febbraio del 1993, gli agenti delle forze dell'ordine si recano sul posto per arrestare Koresh per la cosiddetta operazione "Showtime", la missione fallisce e inizia un sanguinoso scontro a colpi di arma da fuoco che porta alla ritirata degli agenti con diversi deceduti e molti feriti da entrambe le fazioni. 

A questo punto interviene l'FBI che decide di assediare il ranch e avviare trattative con Koresh che arrivarono perfino al numero di 25 nei 51 giorni di assedio. La tensione continua a dominare e anche le forze dell'ordine iniziano a schierarsi in due fazioni. Da un lato c'è chi vuole cercare un dialogo con i Davidiani e chi è più propenso per un'irruzione violenta e drastica. Con queste divergenze di pensiero le negoziazioni con Koresh sono sempre più complicate. Arriva anche la stampa a complicare le cose insieme ad esperti di religioni e sette apocalittiche che sostengono che l'assedio sia inutile e che rafforzerebbe solo la convinzione dei Davidiani di essere di fronte allo scontro apocalittico tra bene e male. 

A questo punto arriva anche l'ipotesi che David Koresh, forte delle sue convizioni, possa pianificare un suicidio di massa, bambini compresi. Così, viene scelta la via della violenza e il 19 aprile del '93, l'FBI irrompe nella tenuta dei Davidiani con gas lacrimogeno per far uscire tutti senza usare armi da fuoco. Dopo sei ore di gas, nessuno esce dal ranch perché Koresh e i suoi adepti si sono rifugiati in un bunker sotterraneo. A un certo punto scoppiamo tre incendi nel ranch, in tre zone diverse con un rogo devastante che invade tutta la struttura. Solo nove persone riusciranno a salvarsi mentre le restanti 76 moriranno. 

Dopo le indagini si arrivò alla conclusione che l'incendio fu appiccato dagli stessi Davidiani. Questo evento fu di grande impatto a livello mondiale e ha segnato per sempre la storia degli Stati Uniti. 

Perfino un episodio di Criminal Minds, il settimo della terza stagione, è stato decidato a questo fatto di cronaca.