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Le Borse di oggi 28 marzo. Si allenta la tensione sulle banche. Usa, stretta su Binance. Alibaba si divide in sei e vola a Wall Street

MILANO - Si allenta anche nella seconda seduta della settimana la pressione sul comparto bancario, almeno a giudicare dall'andamento dei mercati borsistici mentre il dollaro - generalmente un bene rifugio che si apprezza nei momenti di turbolenza - perde valore. Ieri le buone notizie per le banche Usa sono arrivate dall'acquisto dell'attività di prestiti e depositi di Svb da parte di First Citizens, che è balzata in Borsa e - insieme ai dati su un trasferimento di depositi limitato dalle piccole alle grandi banche - ha dato fiducia agli investitori sulla possibilità di puntellare il settore. Grande caos, invece, nel settore delle cripto. L'autorità di regolamentazione dei derivati finanziari degli Stati Uniti, la Cftc (Commodity Futures and Trading Commission), ha citato in giudizio il più grande mercato di scambio di criptovalute al mondo: Binance. Con lui, il ceo Changpeng Zhao per aver deliberatamente aggirato le normative statunitensi. Oltre al collocamento di prodotti, nel mirino c'è anche l'aspetto dell'antiriciclaggio. La notizia si è fatta sentire su Coinbase, arrivata ieri a perdere il 10%. Il caso di giornata di oggi è, invece, Alibaba: il colosso cinese ha annunciato uno spezzatino in sei attività che potranno raccogliere individualmente capitale. Una mossa che per gli analisti contribuirà ad estrarre valore dalla conglomerata. Se poi si considera che il fondatore Jack Ma è stato visto recentemente a Pechino, sembra che la riorganizzazione si sposi con un via libera delle autorità: potrebbe esser passato il periodo del pugno duro del partito su Alibaba.

Alibaba si divide in sei e vola in Borsa. Jack Ma a Pechino: pace col partito?

Un progetto per dividersi in sei ed estrarre valore da un colosso da oltre 200 miliardi di dollari. E un avvistamento del suo fondatore che potrebbe simboleggiare una pace con le autorità cinesi. Alibaba ha annunciato che vuole dividere le sue attività da complessivi 220 miliardi di dollari in sei unità principali di business - che includono ad esempio e-commerce, media e cloud - ognuna delle quali esplorerà l'ipotesi di raccolta fondi o offerte pubbliche iniziali al momento giusto. Una soluzione che, per gli analisti citati da Bloomberg, potrebbe aiutare a liberare valore dalla società. Wall Street sembra crederci: il titolo Alibaba vola di oltre il +10%. Oltre che ad alleggerire il controllo di Pechino sul gruppo, un fattore oltretutto che è rafforzato dall'avvistamento di Jack Ma nei giorni scorsi nella capitale cinese: dopo oltre un anno di estero, pace fatta col partito?

Wall Street apre in calo

Wall Street apre negativa. Il Dow Jones perde lo 0,15% a 32.399,59 punti, il Nasdaq cede lo 0,19% a 11.747,46 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,17% a 3.970,66 punti.

Messina (Intesa): "Banche, sistema italiano solido. Nessun problema"

Non c'è "nessun problema" per il sistema bancario italiano ed europeo, "la cui solidità non è in discussione". Lo ha affermato l'a.d. di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, a margine di un evento a Milano. "Non è perchè fallisce una banca negli Stati Uniti mal gestita e mal controllata - ha detto  - e un'altra banca in Europa che era sotto l'attenzione di tutti e in condizioni problematiche, possiamo mettere in discussione la solidità e sicurezza del sistema bancario europeo e soprattutto italiano. Il sistema bancario italiano si fonda sui depositi per la gran parte delle famiglie, e rispetto ad altri sistemi ha una solidità molto superiore, quindi non vedo nessun tipo di problema, ma proprio nessuno".

Si assottiglia il rialzo di Piazza Affari a metà mattina

 Si assottiglia il rialzo di seduta di Piazza Affari dopo due ore di scambi, con il Ftse Mib che guadagna lo 0,33% a 26.292,27 punti, a ridosso del minimo intraday di 26.286,84 punti.

Tim sotto i riflettori, per Bloomberg la Cdp pronta ad alzare l'offerta per la rete

Tim sotto i riflettori a Piazza Affari, in scia alle indiscrezioni Bloomberg secondo cui Cdp sarebbe pronta ad alzare l'offerta per la rete tim di 2 miliardi di euro, portandola in area 20 miliardi. Per l'agenzia finanziaria "una decisione finale non è ancora stata presa e i termini potrebbero ancora cambiare". Tuttavia, non sono aggiunti ulteriori dettagli, quindi non sono noti i valori attribuiti ai singoli asset di Netco o la posizione di Cdp in merito ad alcune delle richieste lato Telecom che erano trapelate per le offerte migliorative, per esempio il farsi carico del rischio Antitrust. Rispetto a Kkr, che pure potrebbe migliorare la propria offerta (anch'essa da 18 miliardi prima di considerare i 2 miliardi di earn-out per la fusione con Open Fiber), Cdp finora non ha riconosciuto nulla sulle eventuali sinergie di un'aggregazione, spiegano gli analisti di Intermonte, sottolineando che "anche a fronte di un rilancio da 2 miliardi, l'offerta di Cdp sarebbe ancora lontana dalle stime di Vivendi, che valuterebbe la rete a circa 31 miliardi". Quindi, sottolineano gli esperti, in vista del board del 18 aprile, considerando la prevalenza nel cda di Tim di consiglieri indipendenti (11 su 14) a valle dell'uscita di Vivendi, "il parere degli advisor potrebbe essere determinante nelle scelte future del cda". Va ricordato che un anno fa il cda aveva respinto l'offerta potenziale di Kkr da 0,505 euro per azione su Tim che, secondo la stampa, prevedeva una valutazione implicita di 25 miliardi per Netco, ma in un contesto di mercato e di tassi molto più favorevole di quello odierno. Secondo gli analisti di Equita, "dal punto di vista meramente quantitativo, l'offerta precedente era indicata a 18 miliardi, con un impatto per il debito di tim di 15,4 miliardi. Se Cdp alzasse l'offerta a 20 miliardi, ipotizzando che l'intero rialzo sia da attribuire agli asset ex-Fibercop, per Tim il deleverage salirebbe a 17,4 miliardi, contro i 16,1 miliardi della nostra valutazione (costruita su un ev della rete di 18,6 miliardi), con un impatto di circa 6 centesimi sul nostro target. Il debito di gruppo 2023 calerebbe a 3 miliardi, prima degli oneri straordinari legati all'operazione".

Istat, sale la fiducia di consumatori e imprese a marzo

A marzo si stima un aumento sia dell'indice del clima di fiducia dei consumatori (da 104,0 a 105,1), sia dell'indice composito del clima di fiducia delle imprese che passa da 109,2 a 110,2. Lo rileva l'Istat, che osserva come il clima di fiducia delle imprese torni ad aumentare dopo la stabilità registrata lo scorso mese. "L'aumento dell'indice è trainato dall'industria e, in misura minore, dai servizi", spiega l'Istat nel commento. Il clima di fiducia dei consumatori cresce per il secondo mese consecutivo. "La dinamica positiva dell'indice di fiducia è la sintesi di valutazioni in deciso miglioramento sulla situazione economica generale e su quella corrente e di opinioni improntate alla cautela sul quadro personale e futuro", sottolinea l'istituto di statistica.

Enria, "ora più che mai necessaria una vigilanza forte"

"Nonostante i significativi miglioramenti realizzati dalle banche europee per rafforzare la propria posizione patrimoniale e di liquidità e migliorare la qualità degli attivi, gli eventi attuali confermano che è più che mai necessaria una vigilanza forte e rigorosa ed è questo che ci impegniamo ad offrire". Lo ha detto il presidente del consiglio di vigilanza della Bce, Andrea Enria, alla conferenza annuale sulla vigilanza bancaria a Francoforte, organizzata da Handelsblatt. Enria ha spiegato che "il volume degli Npl in pancia alle banche significative è sceso sotto i 340 miliardi di euro da circa 1000 miliardi, il livello più basso da quando i dati della vigilanza sulle banche significative sono stati pubblicati per la prima volta nel 2015".

Aperture positive da Francoforte a Madrid

Apertura di seduta in rialzo per le Borse europee, con il Cac 40 di Parigi che guadagna l'1,02% a 7.150,35 punti, il Dax 30 di Francoforte lo 0,66% a 15.228,12 punti e il Ftse 100 di Londra lo 0,68% a 7.522,6 punti. L'Ibex 35 di Madrid avanza dell'1,14% a 9.008 punti e lo Smi di Zurigo lo 0,62% a 10.852,8 punti.

Piazza Affari sale con l'Europa, bene Deutsche Bank e Unicredit

Piazza Affari nei primi scambi conferma l'avvio positivo: l'indice Ftse Mib sale dello 0,8% in linea con le altre Borse europee che anche oggi appaiono rinfrancate dalla partenza in rialzo di Deutsche Bank che sale del 2% a 9,2 euro. A Milano Tenaris cresce del 2,6%, seguita da Unicredit in aumento del 2,5% ed è il titolo migliore nel settore bancario, dove Mps sale di oltre un punto percentuale dopo lo scivolone di ieri. Tra i titoli principali bene anche Tim (+1,8%), mentre Recordati e Inwit perdono qualche frazione di punto. Spread Btp stabile sui 183 punti base, con euro, petrolio e oro piatti.

Prevista partenza positiva per le Borse europee

I future di Milano salgono dello 0,31%, quelli di Francoforte dello 0,51%, quelli di Parigi dello 0,4%. Sul valutario l'euro si rafforza e torna sopra quota 1,08 dollari, passando di mano a 1,081 (da 1,077 alla chiusura di ieri) e a 141,637 yen (da 141,64). Il cambio dollaro/yen è a 130,92. Il gas naturale scambiato ad Amsterdam, contratto aprile, dopo avere segnato una prima posizione in lieve calo a 42,25 euro al megawattora, cede il 2,1% a 41,6 euro. Il petrolio è al momento poco mosso: i future del Wti maggio salgono dello 0,18% a 72,94 dollari al barile, quelli del Brent di pari scadenza cedono lo 0,13% a 78,02 dollari.