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Le Borse di oggi, 30 maggio. Wall Street contrstata dopo l'intesa sul debito. Ue debole. L'industria italiana torna in calo

MILANO - Le Borse europee chiudono deboli, mentre Wall Street reagisce in cauto rialzo all'accordo raggiunto lo scorso weekend negli Stati Uniti sull'innalzamento del tetto al debito, dopo che ieri la piazza finanziaria Usa è rimasta chiusa per il Memorial Day. Si aspetta ora l'approvazione formale dell'intesa, entro il 5 giugno. Tra i fattori di mercato, continua il rally di Nvidia che vola ancora fino alla quota di mille miliardi di capitalizzazione. In ordine sparso l'Asia, con Tokyo che ha chiuso a + 0,3%. Significativa riduzione, in Italia, dei prezzi alla produzione di aprile tracciati dall'Istat: -4,8% mensile nell'industria, con il contributo determinante delle forniture di energia. Se questo è un segnale di allentamento delle tensioni sui prezzi, sempre l'Istat registra però un calo del fatturato delle industrie: -0,3% mensile a marzo.

Wall Street contrastata sul debito Usa

Wall Street procede in ordine sparso, con il Dow Jones in territorio negativo (-0,38%) a causa delle incertezze sull'accordo sul tetto del debito Usa. Pesano le dichiarazioni di alcuni parlamentari repubblicani di destra che hanno affermato che non voteranno l'accordo raggiunto dalla Casa Bianca e dallo speaker della Camera Kevin McCarthy. Lo S&P 500 è piatto a +0,07%, mentre il Nasdaq avanza dello 0,48% grazie al balzo di Nvidia (+3,7%). A sollevare i titoli tech hanno contribuito anche i guadagni di Broadcom (salita di quasi il 9% e poi ripiegata a +3%), Intel (2,9%) e Qualcomm (3,8%). Su anche Tesla a +3,2% dopo che Elon Musk ha riferito al ministro degli Esteri di Pechino, Qin Gang, di essere disposto a espandere gli affari in Cina.

Le Borse europee chiudono in calo, Milano -0,16%

L'apprensione sul voto del congresso per l'innalzamento del tetto del debito Usa, il tonfo del petrolio in vista del meeting Opec+ della prossima settimana e alcuni ko illustri nel settore alimentare come Nestlè e Unilever per cambi della guardia nel management hanno creato le condizioni per una nuova sessione negativa per le borse europee. Amsterdam e Parigi, appesantiti dalle performance dei titoli del food&beverage, hanno perso circa un punto percentuale e anche Londra e Zurigo, ieri chiusi per festività, sono arretrati nella stessa misura. Piazza affari ha limitato il passivo chiudendo a -0,16% grazie all'ottima giornata delle utility. In rimonta Prysmian (+2,8%) ieri penalizzata dal cambio della guardia in arrivo nel 2024 in cui lascerà lo storico ceo Battista. In coda al Ftse Mib i petroliferi (-2,7% Tenaris, -2,3% Eni e -1,9% Saipem) a causa del netto calo del prezzo del greggio. Fuori dal Ftse Mib da segnalare il +4,4% della Juventus che ha patteggiato una sanzione di 718mila euro per chiudere con chiudere con la federazione calcio la vicenda della "manovra stipendi". Il petrolio è arretrato del 4% circa sia nel wti luglio, tornato a 70 dollari al barile, sia nel brent luglio, sceso a 74 dollari al barile: prevale l'incertezza sulle scelte sulla produzione nel prossimo meeting opec del 4 giugno. Euro/dollaro stabile a 1,072. Gas naturale in recupero del 2% a 25,1 euro al megawattora.

Wall Street apre in rialzo dopo l'accordo sul debito Usa

Wall Street apre in rialzo la seduta odierna, la prima dopo l'accordo raggiunto lo scorso weekend tra il presidente statunitense Joe Biden e il Congresso in merito all'innalzamento del tetto del debito pubblico Usa. Il Nasdaq guadagna l'1,11% a 13.119,33 punti, l'S&P 500 lo 0,46% a 4.225,10 punti e il Dow Jones lo 0,11% a 33.128,20 punti.

Nvidia vola ancora: a Wall Street vale mille miliardi

Nvidia vola a Wall Street e sfonda quota 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, divenendo la nona società a tagliare il prestigioso traguardo. I titoli del colosso dei chip salgono del 4,18% all'avvio delle contrattazioni, continuando così il rally innescato dalla trimestrale nei giorni scorsi. Nvidia ha rivisto al rialzo le stime sui ricavi per il trimestre che si chiude in luglio con il boom della domanda di chip grazie all'intelligenza artificiale.

Il Tesoro piazza 9,5 miliardi di Btp

Il Tesoro ha collocato in tre aste Btp per un valore complessivo di 9,5 miliardi di euro. Nella prima a 5 anni ne sono stati assegnati 5 miliardi di euro a fronte di una richiesta che ha sfiorato i 7 miliardi (rapporto copertura 1,39), con rendimento lordo del 3,79% (+2 punti base). Nella seconda asta a 10 anni, sono stati collocati Btp per 2,5 miliardi di euro a fronte di una richiesta di di 3,57 miliardi (rapporto copertura 1,43), con rendimento lordo del 4,32% (-9 punti base). Nella terza asta, anch'essa a 10 anni, sono stati collocati Btp per 2 miliardi di euro, a fronte di una richiesta di 3 miliardi (rapporto copertura 1,53), con rendimento lordo al 4,24%. In un'altra asta, a 7 anni, sono stati collocati ulteriori 1,5 miliardi di euro in CCTeu, a fronte di una richiesta di 2,7 miliardi (rapporto copertura 1,82), con rendimento lordo al 4,38%, in calo di 7 punti base.

Borse Ue avanti contrastate

Le Borse europee procedono contrastate in attesa del voto del Congresso statunitense sull'accordo per l'innalzamento del tetto del debito raggiunto tra Casa Bianca e repubblicani per scongiurare il default. Parigi cede lo 0,29% e Londra registra una flessione dello 0,45%. In controtendenza Francoforte che avanza dello 0,62% e Milano che sale dello 0,52%

Industria italiana in calo, il fatturato scende dello 0,3% a marzo

Segnali di debolezza per l'industria italiana: a marzo "l'indice destagionalizzato del fatturato dell'industria torna a diminuire su base mensile (-0,3%) - dice l'Istat - La dinamica congiunturale del primo trimestre 2023 si mantiene tuttavia positiva rispetto ai tre mesi precedenti (+0,1%). Nel confronto tendenziale su dati corretti per i giorni lavorativi, si registra una crescita sia dell'indice generale (+4,3%), sia dei principali settori, con l'eccezione dei beni intermedi. L'indicatore di volume, relativo al comparto manifatturiero, registra, invece, una leggera flessione (-0,4%)". Il calo di marzo è per altro dovuto al mercato interno, sceso dello 0,5% a fronte di un leggero aumento del mercato estero (+0,1%).

Borse poco mosse dopo l'inflazione spagnola ai minimi da due anni

Le principali Borse europee si muovono incerte, con i listini attorno alla parità senza imboccare una direzione precisa. Dopo una partenza in ribasso Milano sale dello 0,2%, assieme a Madrid (+0,2%) e Francoforte (+0,1%) mentre Parigi cede lo 0,6% e Londra lo 0,1%. Il dato sull'inflazione spagnola, salita del 2,9% a maggio, sotto le attese e ai minimi da quasi due anni, non scuote più di tanto le Borse, che attendono ora i dati sulla fiducia nell'Eurozona e negli Usa dove i future danno in rialzo Wall Street, chiusa ieri per il Memorial day. Le speranze per una frenata dell'inflazione che induca la Bce a rivedere i suoi piani sulla stretta monetaria danno un pò di respiro ai titoli di Stato, i cui rendimenti scendono di qualche punto base in tutta l'Eurozona, con il Btp decennale al 4,23% e lo spread con il Bund sostanzialmente stabile a 184 punti. Continua invece l'agonia del gas, il cui prezzo continua a scendere avvicinandosi a quota 24 euro al megawattora, con i future Ttf che ad Amsterdam cedono l'1,9% a 24,1 euro. Debole anche il petrolio con il Wti in calo dello 0,6% e il Brent dello 0,8%. A Piazza Affari guidano i rialzi Mps (+1,5%), Tim (+0,8%) ed Enel (+0,7%) mentre faticano Leonardo (+1,3%), Tenaris (-1,1%) e Nexi (-1%).

Calano i prezzi di alla produzione in Italia

Segnale di allentamento della pressione dei prezzi sulle filiere produttive. Ad aprile i prezzi alla produzione dell'industria diminuiscono del 4,8% su base mensile e dell'1,5% su base annua (era +3,7% a marzo). Lo comunica l'Istat sottolineando che è il quarto decremento congiunturale e il primo annuale. Inoltre nel trimestre febbraio-aprile 2023, rispetto al trimestre precedente, i prezzi alla produzione dell'industria diminuiscono del 7,7% (-10,0% sul mercato interno, variazione nulla sul mercato estero). "Alla dinamica deflattiva contribuiscono i forti ribassi sul mercato interno dei prezzi di fornitura di energia elettrica e gas", sottolinea l'Istat.

Le Borse europee aprono deboli

Le Borse europee aprono deboli e caute. L'indice Cac 40 di Parigi cede lo 0,60% a 7.260,28 punti, il Dax 30 di Francoforte segna un +0,05% a 5.960,85 punti e l'Ftse 100 di Londra perde lo 0,32% a 7.602,60 punti. A Piazza Affari l'indice Ftse Mib lascia sul terreno lo 0,18%.

Gas ancora in calo

Apertura di seduta in lieve calo per i futures per giugno del gas Ttf, scambiati all'hub di Amsterdam a 24,35 euro al megawattora. Nei primi scambi di giornata il ribasso delle quotazioni è stato pari allo 0,86%. Il prezzo dei futures per luglio è invece pari a 24,8 euro al megawattora, in calo dello 0,7%, mentre quello dei futures per agosto è pari a 26,22 euro al megawattora, in calo dell'1,07%.

Lo spread apre poco mosso

Avvio senza tensioni per lo spread tra Btp e Bund, con il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi che flette di meno di un punto base, a quota 183. Stabile al 4,267% anche il rendimento dei nostri decennali.

Euro in calo in avvio

L'euro è in calo in avvio di mattinata nel cambio con il dollaro. La moneta unica perde lo 0,21% portandosi a 1,0686 dollari. Praticamente invariato invece il rapporto con lo yen a 150,4.