Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

Le Borse di oggi, 31 maggio. Frena la Cina, manifatturai ai minimi da cinque mesi: listini in rosso

Si annuncia una giornata debole per le Borse. Sui mercati pesa il rallentamento dell'indice Pmi cinese del settore manifatturiero, più intenso delle attese: con 48,8 punti, l'indicatore Pmi si è portato ai minimi dallo scorso dicembre (sotto 50 indica una recessione). Ha deluso anche l'indicatore sul terziario, comunque ben sopra la linea dell'espansione non 54,5 punti. Il rilievo ha portato le Borse asiatiche verso la chiusura ai livelli inferiori daoltre due mesi, con Hong Kong che aggiorna il passivo da gennaio al 24% (quasi -3% solo oggi). Anche lo yuan offshore ne prende atto: minimi da sei mesi sul dollaro. Occhi puntati sempre sul tetto al debito Usa: l'accordo Casa Bianca-Repubblicani è atteso al passaggio alla Camera, poi toccherà al Senato dove ci possono anche essere resistnze del Gop (si è anche parlato di una possibile rimozione dello speaker McCarthy). Obiettivo: chiudere entro lunedì per evitare il default.

Il prezzo del petrolio arretra

Il mix di rallentamento cinese e attesa per la riunione Opec+ con il mantenimento dei livelli di produzione indebolisce il barile: il petrolio cala sui mercati delle materie prime: il barile Wti con consegna a luglio è scambiato a 69,29 dollari con un calo dello 0,24%. Il Brent con consegna a luglio passa di mano a 73,34 dollari al barile con un calo dello 0,27%.

La frenata cinese pesa sulle Borse europee: partenza debole

Un'altra partenza debole per le borse europee, con il disegno di legge sull'innalzamento al tetto del debito Usa che approda al Congresso per il primo voto e dopo il dato deludente del Pmi manifatturiero cinese, che getta nuove ombre sulla ripresa di Pechino. Milano nelle prime battute perde lo 0,78%, Parigi l'1,11%, Francoforte lo 0,98%, Madrid lo 0,62% e Amsterdam lo 0,83%. La giornata è ricca di indicatori macro e in serata dagli Usa è in arrivo il beige book della Fed. Sull'azionario milanese le vendite sono generalizzate: industriali in coda, banche in rosso, si salvano le utiliy.

Rallenta l'inflazione francese. Pil in crescita dello 0,2%

Rallenta notevolmente l'inflazione francese a maggio, attestandosi al 5,1% su un anno, dopo aver raggiunto il 5,9% ad aprile e oltre il 6% all'inizio dell'anno, secondo una prima stima pubblicata dall'Insee. Questo calo dell'inflazione sarebbe dovuto al rallentamento dei prezzi dell'energia, dei manufatti e dei servizi, ma anche degli alimentari, in aumento del 14,1% dopo essere cresciuti del 15% ad aprile, indica l'istituto.

Da Parigi arriva anche l'indicazione del Pil trimestrale: +0,2% nel quarto iniziale dell'anno, sostenuto in particolare dal commercio estero, mentre la domanda interna è rimasta debole. Confermata la stima iniziale.

Tokyo pesante, cede l'1,7% con lo yen in rafforzamento

Chiusura in netto calo per la Borsa di Tokyo che ha arretrato sensibilmente già in apertura di seduta. Hanno pesato un leggero rafforzamento dello yen sul dollaro, l'attesa della pubblicazione degli indici cinesi e l'indecisione di Wall Street che ha oscillato tra perdite e guadagni, guardando all'esito dell'accordo sul tetto del debito, raggiunto dal presidente statunitense Biden e dallo speaker della camera, McCarthy. Le azioni giapponesi hanno, quindi, chiuso in ribasso trainate soprattutto dai cali delle società di trading e dei produttori di acciaio, mentre le prese di beneficio sono iniziate in mezzo anche alla continua incertezza sull'inflazione e sulle prospettive economiche. Tra i titoli, Marubeni ha perso il 6,5% e Jfe holdings ha perso il 5 per cento.

E' stata una giornata di dati macro anche per l'economia nipponica. La produzione industriale è scesa dello 0,4% ad aprile, contro attese di crescita dell'1,5%. Bene comuque l'indice di fiducia dei consumatori, al top dall'inizio dell'anno scorso.

Le Borse cinesi chiudono in rosso

Le Borse cinesi cedono altro terreno e chiudono in territorio negativo sulla inattesa frenata del Pmi manifatturiero di maggio, a segnalare le difficoltà della congiuntura economica: l'indice Composite di Shanghai cede lo 0,61%, a 3.204,56 punti, mentre quello di Shenzhen perde lo 0,44%, a quota 2.003,18. L'attività manifatturiera in Cina è peggiorata a maggio, ridimensionando le ambizioni di ripresa dopo la rimozione di dicembre delle restrizioni anti-Covid: l'indice Pmi è sceso inaspettatamente a 48,8 (ai minimi degli ultimi 5 mesi), accentuando la contrazione rispetto al 49,2 di aprile e contro attese a 49,4. Il dato, diffuso dall' Ufficio nazionale di statistica, ha segnalato la seconda contrazione mensile di fila delle attività produttive per effetto della debole domanda domestica e globale. In frenata, a sorpresa, anche il Pmi non manifatturiero: 54,5 su attese a 55,2 e 56,4 di aprile. I servizi hanno finora dato i migliori e più promettenti segnali di ripresa.

Musk-Cina, incontro sulle auto innovative

Il ceo di Tesla, Elon Musk, e il ministro dell'Industria cinese, Jin Zhuanglong, hanno avuto un colloquio sui "veicoli a nuova energia": lo ha dichiarato il Ministero cinese dell'Industria e dell'Informatica di Pechino. I due "si sono scambiati opinioni sullo sviluppo di veicoli a nuova energia e veicoli connessi intelligenti", ha fatto sapere il ministero.

Borse asiatiche in netto calo

Borse asiatiche in netto calo dopo la metà seduta, risentendo dei dati deludenti sull'attività manifatturiera in Cina a maggio, e in attesa dell'approvazione del Congresso Usa dell'accordo sul debito. A Hong Kong l'indice Hang Seng perde il 2,81%, mentre in Cina lo Shanghai Composite Index cede lo 0,94% e lo Shenzhen Composite Index sulla seconda borsa cinese accusa un -1,11%. Tengono Seul e Taiwan, con modesti cali.

Future deboli sulle Borse occidentali

Future sugli indici delle borse Usa in netto calo sui mercati. Il contratto sul Dow Jones cede lo 0,43%, mentre l'S&P 500 perde lo 0,30% e il Nasdaq accusa un -0,25%. Segnali nettamente negativi anche per le borse europee: il Dax di Francoforte cede lo 0,49%, il Ftse 100 londinese perde lo 0,53%, l'Euro Stoxx 50 accusa un -0,49%.

Manifattura cinese in ritirata

L'attività manifatturiera in Cina peggiora a maggio, ridimensionando le ambizioni di ripresa dopo la rimozione di dicembre delle restrizioni anti-Covid: l'indice Pmi è sceso inaspettatamente a 48,8 (ai minimi degli ultimi 5 mesi), accentuando la contrazione rispetto al 49,2 di aprile e contro attese a 49,4. Il dato, diffuso dall' Ufficio nazionale di statistica, ha segnalato la seconda contrazione mensile di fila delle attività produttive per la debole domanda domestica e globale. In frenata, a sorpresa, anche il Pmi non manifatturiero: 54,5 su attese a 55,2 e 56,4 di aprile. I servizi hanno finora sostenuto la ripresa economica.