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Le intercettazioni dei predoni del superbonus: "Ho le fatture falsificate"

La presunta maxi truffa da 1 miliardo e mezzo sui bonus edilizi, scoperta dalla procura di Asti e dalla Guardia di finanza, stando alle accuse avrebbe al centro il commercialista Enrico Maria Giuffrida, 55 anni, residente a Mondragone (Caserta) con studio a Napoli nel quartiere del Vomero, e un fiscalista di origini albanesi, Robert Arapi, 37 anni, residente a Schio (Vicenza). Sarebbe stato Arapi a mettere in contatto i due impresari edili astigiani Eduard Sinani e Dashnor Lushnjari con il professionista napoletano.
I quattro sono in carcere su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Asti per associazione per delinquere, truffa ai danni dello Stato, false fatturazioni per operazioni inesistenti e riciclaggio. Quattro milioni, ottenuti da Poste come cessione del credito, sarebbero finiti in Cina.
«Menti raffinatissime», dice il procuratore Biagio Mazzeo, che ha coordinato le indagini con il pm Gabriele Fiz, riferendosi al commercialista campano e al giovane consulente veneto-albanese. Ai domiciliari una serie di presunti prestanome: Piero Fabbri (56 anni) e Giovanni Margilio (55 anni) di Trento, i campani Ciro Ioviero (61 anni), Vincenzo Polverino (62 anni) e Salvatore Brusco (41 anni) e il fiorentino Simone Tangocci (52 anni).
Fonte del video: Guardia di Finanza