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Meloni: “Le posizioni della Lega sull'Ucraina francamente non mi preoccupano. In contatto con Macron”

Le posizioni della Lega sull’Ucraina? Giorgia Meloni a Bruxelles ribatte: «No francamente non mi preoccupano» che poi aggiunge: «In contatto con Macron per un possibile incontro». Poi aggiunge la premier arrivando al Consiglio europeo, «mi aspetto passi in avanti. Posso dire che sono soddisfatta della bozza di conclusioni, che chiede alla Commissione di precedere spedita».  Al di là delle posizioni espresse – prosegue Giorgia Meloni riprendendo – «per lavorare su una posizione alla quale tutti lavoriamo, ovvero la fine del conflitto, ho detto come la penso: non c'è nell'attuale contesto misura più efficace di garantire un equilibrio tra le forze in campo». Quindi, il passaggio sul vertice in programma. «Dal vertice – sottolinea – mi aspetto passi concreti sulla base delle conclusioni dello scorso febbraio, posso dire che sono soddisfatta dall'ultima versione della bozza di conclusioni che sta girando». Quello dei migranti, invece e insiste «è un tema considerato oggi centrale, qualcosa che era impensabile fino a qualche mese fa e viene seguito passo passo dal Consiglio», quindi il passaggio sul tema della transizione. «Sul Fit for 55 la posizione – spiega ribadisce la premier italiana – «ribadiremo è che fermo restando gli obiettivi della transizione che condividiamo, noi non riteniamo che l'Ue debba occuparsi di stabilire quali siano le tecnologie per arrivare agli obiettivi. La nostra mi pare una tesi di assoluto buonsenso e quindi confidiamo che possa passare, anche per quel che riguarda i biocarburanti», ha aggiunto. Insomma, tante la carne sul fuoco europeo. E non per ultimo il tema del patto di stabilità. Anche su questo fronte Giorgia Meloni non si tira indietro e chiarisce il perimetro del confronto. «Per noi – sottolinea – sarebbe tragico tornare ai parametri precedenti, quindi occorre una governance più attenta alla crescita e non solamente alla stabilita». In questo senso aggiunge: ci sono dei passi in avanti ma su questo dobbiamo ancora lavorare molto. «Su queste materie – prosegue – ci sono sempre delle visioni abbastanza differenti», ha aggiunto con riferimento alle posizioni dei cosiddetti “frugali”. «Penso che l'Unione europea debba imparare dai suoi errori, dal passato, dalla realtà che stiamo affrontando. Oggi a noi sono chiesti importanti investimenti per la transizione ecologica e digitale, per le catene di approvvigionamento strategiche, altra scelta per la quale si modificano un'assenza di attenzione che c’è stata in passato», ha sottolineato. «Non si può pensare che gli investimenti necessari a rendere competitivo il nostro sistema non vengano tenuti in considerazione nella governance», ha concluso Giorgia Meloni.