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Morandi, il tunnel "risarcimento" di Aspi, altra beffa Spunta la clausola extra-costi: sarà pagato dagli utenti

Economia

Ponte Morandi, la clausola degli extra-costi che inguaia i cittadini 

Arriva l'ennesima beffa per i cittadini di Genova e non solo dopo il crollo del ponte Morandi. Il grande "risarcimento" promesso da Aspi, un tunnel interamente a spese dell'azienda per decongestionare il traffico in città, sta per rivelarsi un costo a carico degli utenti. Il sindaco-commissario Marco Bucci e il presidente della Regione Giovanni Toti - si legge sul Fatto Quotidiano - lo avevano presentato alla cittadinanza come un successo, al punto da convincere i cittadini genovesi che fosse un affare rinunciare a dieci anni di pedaggi gratuiti, già riconosciuti come ristoro dalla concessionaria. Quel "risarcimento", però, rischia di trasformarsi nell’ennesima beffa. Ancora una volta a carico degli italiani. Da qualche settimana, sui tavoli ministeriali rimbalza una dura realtà, che nessuno finora ha avuto il coraggio di ammettere pubblicamente.

Il progetto del tunnel, ben più complesso di come era stato pensato, - prosegue Il Fatto - ha avuto una lievitazione dei costi enorme, di oltre il 50%. Il preventivo iniziale di 700 milioni di euro, aggravato da problemi tecnici e rincaro delle materie prime, si è appesantito fino a superare il miliardo di euro. E indovinate un po' chi pagherà gli extra-costi? Non Aspi, ma gli utenti delle autostrade. . In quell'intesa, tuttavia, c’era un’altra clausola, molto rilevante: ad Aspi è riconosciuto il diritto di ribaltare gli extra-costi dell'opera sui pedaggi. In altre parole, quella generosa riparazione viene messa in conto agli utenti danneggiati. La cautela con cui le indiscrezioni romane sono state mantenute riservate dice molto: nemmeno gli addetti ai lavori si aspettavano un simile aggravio.

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