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Nasce il servizio civile congiunto Italia-Francia: "Una pietra miliare per rafforzare la cittadinanza europea"

PARIGI - L'Italia e la Francia ripartono dai giovani, con il lancio di un servizio civile congiunto, programma che consentirà ai ragazzi francesi o italiani di svolgere una missione di interesse pubblico retribuita nell'altro Paese. "L'idea è quella di consentire ai giovani che non studiano e che sono impegnati in attività di volontariato di sperimentare la mobilità" spiega Sarah El Haïry, Segretaria di Stato per la Gioventù, presente a Roma con il suo omologo Andrea Abodi. I due ministri hanno tenuto a battesimo il primo "consiglio franco-italiano della Gioventù", che fa parte del Trattato del Quirinale firmato nel 2021 da Emmanuel Macron e Mario Draghi ma la cui applicazione è stata frenata dai recenti incidenti diplomatici tra Parigi e Roma. "Stiamo cercando di tenere fuori da questo trattato gli alti e bassi politici. L'Italia rimane un Paese amico" commenta El Haïry che aveva ricevuto il ministro Abodi a Parigi nel gennaio scorso.

Il nuovo servizio civile si rivolge ai giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni che riceveranno una retribuzione di circa 600 euro al mese per lavorare fino a un anno presso Ong o enti locali su temi legati all'ambiente, alla solidarietà, alla discriminazione, alla memoria o allo sport. Alcuni eventi sportivi internazionali sono già in calendario per il progetto come le Olimpiadi a Parigi del luglio 2024, e quelle invernali Milano-Cortina del 2026. "L'unica cosa che chiediamo è la passione" spiega El Haïry. Non ci sono pre-requisiti linguistici, agli italiani non è richiesto di parlare francese per candidarsi e viceversa, anzi: l'adesione al progetto sarà anche l'occasione per imparare la lingua dei rispetti paesi.

L'obiettivo per il primo anno è 150 giovani francesi e italiani, con un graduale aumento a medio termine. La Francia ha già lanciato nel 2010 il servizio civile a cui hanno partecipato finora circa 700mila giovani. L'obiettivo di un allargamento a due paesi fondatori dell'Ue è un simbolo che, spiega la ministra francese, deve "creare un senso comune, riferimenti condivisi, e ovviamente rafforzare la cittadinanza europea". Il servizio civile franco-italiano potrebbe essere la base per l'affermazione di un progetto europeo più ampio. "Me lo auguro molto sinceramente" sottolinea El Haïry. "Per me è essenziale costruire questo primo servizio civile franco-italiano come una sorta di pietra miliare che possa permettere domani di avere un servizio civile europeo". Il consiglio franco-italiano della Gioventù si riunirà periodicamente per discutere le aree di cooperazione tra Italia e Francia, scambiare le migliori pratiche e rafforzare i legami in aree quali l'inclusione sociale, la politica dei giovani e l'impegno nel lavoro giovanile.