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Nell’ultimo Cdm è stata bloccata la produzione di alimenti e mangimi sintetici

Nel corso dell’ultimo Cdm è stato approvato il decreto il cui scopo è quello di sostenere le famiglie e le imprese contro il caro bollette. Una manovra che vede un finanziamento di 4,9 miliardi di euro.

Bloccata la produzione di alimenti sintetici
Bloccata la produzione di alimenti sintetici- Nanopress.it

Tra le tante misure approvate c’è stato spazio anche per il decreto legislativo sul codice degli appalti insieme a quello riguardo al divieto di produrre e commercializzare alimenti insieme a mangimi sintetici. Il Ddl sulla concorrenza invece è stato rinviato.

Il nuovo decreto approvato nell’ultimo Cdm

È stato appena approvato un nuovo decreto legge il cui scopo è quello di sostenere imprese e famiglie contro il caro bollette. Una riunione che sarebbe dovuta iniziare alle ore 17:00 anche ha visto 60 minuti di ritardo. Una misura all’interno del quale si è trovato spazio anche questo per il decreto legislativo riguardo al codice degli appalti insieme ad un disegno legge che vieta la produzione e la commercializzazione di mangimi e alimenti sintetici. Si è portato a lungo anche del ddl annuale per la concorrenza anche se in questo caso non si è raggiunto l’accordo, in quanto pare che siano necessari molti più approfondimenti riguardo alle coperture economiche.

In ogni caso il Mef ha affermato che nel Cdm, a seguito di una proposta fatta da Giancarlo Giorgetti, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, ha dato il suo appoggio per il decreto riguardo al sostegno di imprese e famiglie per combattere il caro bollette. Inoltre sono stati approvati anche degli interventi che favoriscono il settore sanitario per un totale di uno stanziamento di 4,9 miliardi di euro. Il Mef inoltre ha specificato che le misure che sostengono le imprese e le famiglie per combattere il caro energia sono state pensate su base trimestrale facendo però sempre riferimento all’andamento del costo dell’energia e ad un obiettivo ben preciso, ossia quello di portare gli italiani verso il risparmio energetico.

Prorogati i bonus per luce e gas
Prorogati i bonus per luce e gas- Nanopress.it

Il Mef inoltre spiega che per il prossimo trimestre è confermato la diminuzione dell’IVA al 5% insieme all’azzeramento degli oneri di sistema. È stata anche prolungata l’aliquota IVA ridotta al 5%, per quanto riguarda il teleriscaldamento insieme all’energia realizzata attraverso il gas metano. Inoltre, fino al 30 giugno, per sostenere le famiglie meno abbienti, è stato prorogato il bonus sociale, ossia lo sconto su bollette di gas e luce per tutte quelle famiglie che hanno un Isee che non supera i 15.000 euro. Una misura che interessa circa 4,5 milioni di famiglie italiane.

Il decreto ha prodotto anche una novità inerente ad un nuovo incentivo sul risparmio energetico dedicato a tutti i cittadini e quindi che non prevede nessun tipo limite economico. Gli italiani, dal primo al 31 dicembre del 2023, potranno ottenere un contributo per compensare le spese di riscaldamento a patto che i criteri siano definiti attraverso un decreto del Ministero dell’Ambiente. Inoltre sarà compito dell’Arera decidere le modalità prerogative del contributo. In poche parole si tratta di una compensazione che verrà utilizzata nel momento in cui il costo del gas andrà oltre una determinata cifra e che quindi avrà il compito di spingere gli italiani a decidere di risparmiare trovando un equilibrio così che si possa, poco alla volta, usare sempre meno l’elettrico.

Le misure dedicate alle imprese

Nell’ultimo Cdm si è dato spazio anche alle imprese le quali potranno continuare a utilizzare dei crediti d’imposta a 40% il 45%, fino al 30 giugno a patto che durante i primi tre mesi del 2023 sono stati soggetti ad un aumento del costo di luce e gas pari al 30% in più se confrontato ai primi tre mesi del 2019. Inoltre, per l’anno d’imposta 2022, gli imprenditori agricoli i quali realizzano e forniscono energia fotovoltaica gratuitamente, potranno sfruttare un regime di tassazione privilegiato che si basa su un valore minore tra il costo medio di cessione dell’energia e il valore di 120 euro/MWh.

Come spiega il Mef, nel decreto che combatte il caro bollette, il governo ha voluto anche porre l’attenzione sul tema della salute andando a stanziare 1,1 miliardi di euro alle Regioni e Province autonome così che si potesse “limitare l’impatto del payback dei dispositivi medici sulle aziende del settore”. Le aziende che appartengono al settore biomedicale dovranno saldare il pregresso entro il 30 aprile. Per ciò che contiene il pacchetto sanità, è stato approvata la presenza di più fondi da dedicare agli straordinari dei Medici del pronto soccorso. E’ stata inoltre introdotta una nuova aggravante per coloro che aggrediscono medici ed infermieri, una misura fatta per cercare di fare in modo che gli episodi di violenza in corsia diminuiscano sempre di più.

Incentivi per i medici del pronto soccorso
Incentivi per i medici del pronto soccorso- Nanopress.it

Inoltre, per ciò che concerne la materia fiscale, riguardo alle scadenze aggiunte con la legge di bilancio, è stata fatta un ricalendarizzazione spostando i termini di pagamento della prima rata per regolarizzare le violazioni portati avanti fino al 31 ottobre del 2021 dalle 31 marzo al 31 ottobre del 2023. Sono stati prorogati anche i termini di pagamento della prima, della seconda della terza rata sul ravvedimento speciale riguardo al periodo di imposta in corso, delle date adesso sono state spostate al 30 settembre 2023, 31 ottobre 2023 e 30 novembre 2023. All’interno del decreto bollette sono stati introdotte anche alcune norme fiscali le quali “prevedono cause speciali di non punibilità di alcuni reati tributari (omesso versamento di ritenute dovute o certificate per importo superiore a 150.000 euro per annualità, omesso versamento di Iva di importo superiore a 250.000 euro per annualità, indebita compensazione di crediti non spettanti superiore a 50.000 euro), in particolare quando le relative violazioni sono correttamente definite e le somme dovute sono versate integralmente dal contribuente secondo le modalità previste”

Dal decreto sui cibi sintetici fino al norme sugli appalti

All’interno del Cdm è stato approvato anche il disegno riguardo alla realizzazione dei cibi sintetici del nostro Stato. A questo riguardo, Francesco Lollobrigida il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare ha affermato che all’interno della ddl formato da sei articoli non esiste nessun atteggiamento persecutorio anche se è molto forte la voglia di proteggere la salute dei cittadini e del consumatori in generale. Inoltre, Orazio Schillaci, il ministro della Salute, continua affermando che si tratta di una legge molto importante che favorisce la lotta contro i cibi sintetici poiché si basa sul principio di precauzioneoggi non ci sono studi scientifici sugli effetti dei cibi sintetici. Ribadiamo il massimo livello di tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia del patrimonio della nostra nazione e della nostra cultura agroalimentare che si basa sulla dieta mediterranea”.

In questo caso il disegno di legge ha in previsione di impedire la totale produzione e il commercio di mangimi e alimenti sintetici e, per coloro che non rispettano tra le disposizioni, sono previste delle sanzioni. A seguito del Cdm, Giorgia Meloni ha lasciato una piccola intervista proprio di fronte a Palazzo Chigi, luogo in cui si stava tenendo il flashmob di Coldiretti. È stata questa l’occasione perfetta per la presidente del consiglio di affermare quando segue “Non potevamo che festeggiare con i nostri agricoltori un provvedimento che pone l’Italia all’avanguardia, sul tema non solo della difesa dell’eccellenza, materia per noi particolarmente importante, ma anche sul tema della difesa dei consumatori”.

All’interno del nuovo decreto è stato dato spazio anche per i codici degli appalti. A questo riguardo il Mit fa riferimento ad una norma descritta come “prima l’Italia” il cui compito è quello di stabilire i criteri premiali inerente al valore percentuale di tutti i prodotti realizzati in Italia o nei paesi europei. Il Miti fa riferimento ad un obiettivo ben chiaro, sia quello di salvaguardare il made in Italy:Tra i criteri di valutazione dell’offerta è previsto come premiale il valore percentuale dei prodotti originari italiani o dei Paesi Ue, rispetto al totale. Una tutela per le forniture italiane ed europee dalla concorrenza sleale di Paesi terzi”.

Inoltre, sempre in base a ciò che dichiara il Mit, il provvedimento in questione ha il vantaggio di andare avanti tanto una burocrazia semplificata così che le imprese e le istituzioni possano lavorare meglio e molto più in fretta. Il ministero inoltre spiega che per portare a termine una gara in questo modo si riuscirà a risparmiare dai 6 ai 12 mesi anche grazie alla presenza di una procedura digitalizzata.

Tra i vari argomenti che si sono affrontati durante l’ultimo Cdm c’era anche il disegno di legge riguardo alla concorrenza. Nonostante si sia discusso a lungo dell’argomento, non si è riusciti a raggiungere nessun accordo. Infatti, in base ad alcuni fonti provenienti dal governo, l’esame ha avuto inizio anche se per il momento ancora non è stata raggiunta una deliberazione finale. Ed è per questo motivo che si dovrà tornare ancora una volta sull’argomento e, sempre in base a come continuano le fonti, sarà presente inoltre anche un’interlocuzione con l’Europa.

Nessun riferimento alla rete internet 5g
Nessun riferimento alla rete internet 5g- Nanopress.it

Tra le numerose norme in previsione, non manca una provvedimento sui contatori elettrici intelligenti insieme alla disciplina del commercio ambulante, alle vendite promozionali libere e ai poteri dell’Antitrust rafforzati insieme alla cancellazione delle norme anticoncorrenziali riguardo la preparazione di farmaci galenici. Per il momento la bozza del provvedimento è stata proposta nel Cdm, un primo testo che iniziava con delle norme riguardo al potenziamento e alla pianificazione dello sviluppo della rete elettrica Nazionale insieme all’obbligo di comunicazione all’Arera di tutti gli interventi che si effettueranno nell’arco di 10 anni, una comunicazione in cui devono essere inseriti anche tutti gli investimenti che si ha intenzione di portare avanti nel corso di tre anni. Le misure in questione, unite alla promozione dell’uso dei contatori intelligenti così che si possa favorire il risparmio energetico, sono considerate molto importanti per fare in modo che l’Italia sia in grado di raggiungere l’obiettivo stabilito dal Pnrr.

All’interno della bozza si è affrontato anche l’argomento riguardo agli ambulanti, un tema importante per cercare di adeguarsi agli obblighi europei. In questo caso si è parlato delle assegnazioni attraverso una gara andando però sempre a salvaguardare gli interessi degli attuali concessionari insieme a quelli dei lavoratori e delle microimprese. Anche in questo caso, sempre da ciò che si viene a sapere da fonti interne, il lasciar passare del provvedimento è stato rinviato.

In base a ciò che afferma la bozza arrivata sul tavolo del CDM, all’interno delle gare è previsto un limite di concessioni dedicate allo stesso operatore nei mercati dello stesso comune. Inoltre, nei comuni che ancora non hanno dato il via ai provvedimenti, le concessioni subiscono una variazione di scadenza, con una proroga fino al 31 dicembre del 2024.

All’interno della bozza non si è fatto nessun riferimento per quanto riguarda i limiti del 5G. Sono stati gli operatori ad aver innalzato la questione, un argomento che è tornato a galla anche perché era stato inserito nel ddl e, in base ad alcuni indiscrezioni, solo in un secondo momento sarebbe stata cancellata. Pare che il tutto sia da attribuire ad un parere negativo della Lega la quale, in quanto contraria, ha voluto aumentare i parametri attuali.