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Niall Horan: «Agli One Direction devo tutto»

Abbiamo visto il suo volto cambiare in più di dieci anni. Un ragazzino dai capelli biondi, che nel 2010 saliva sul palco di X Factor Uk per un esperimento canoro, oggi è un solista di successo. Niall Horan, ex membro della band inglese One Direction, ha da poco pubblicato il nuovo singolo Heaven e attende l'uscita dell'album, in uscita il 9 giugno. In questo tempo di attesa tra un pezzo e l'altro si guarda indietro con immensa gratitudine. E ci svela la sua particolare passione per i fan italiani.  

The Show sarà il suo nuovo album. Quali sono le sue aspettative?
«Ovviamente il primo posto nelle classifiche musicali (ride, ndr.). Non vedo l'ora che il disco sia fuori, l'ho finito a novembre dello scorso anno, quindi ora sono pronto a girare il mondo e vedere i miei fan. Soprattutto quelli italiani, sono i miei preferiti».

Come mai?
«Siete così appassionati».

Di cosa parla l'album?
«Parla tantissimo di me, dei miei pensieri, del mio stile di vita. È molto introspettivo perché l'ho scritto durante la pandemia. Quello che manca è la connessione con le persone, che arriverà con i concerti».

Se lo ricorda il momento in cui è nato il disco?
«Una sera continuavo a girare per casa annoiato, mi sono seduto al piano e ho iniziato a scrivere una canzone. Se non fosse per quel brano, l'album non esisterebbe. Avevo bisogno di quella traccia per andare avanti, per sbloccare il processo creativo. Mi ha dato la forza per continuare la scrittura e ha definito tutto il mood del disco».

Ovvero?
«Lo capirete. È breve, sono solo dieci tracce ma il concept è molto forte. Amo ogni canzone per motivi differenti. Finché non è fuori non posso dire molto ma Heaven (il singolo uscito a febbraio, ndr.) è sicuramente uno dei miei pezzi preferiti».

Se dovesse scegliere una cosa da non rifare nella sua carriera, quale sarebbe?
«Assolutamente nessuna. Se cambiassi qualcosa, non rifarei gli errori che ho fatto e non imparerei niente. Alla fine, questi 13 anni sono stati una bomba».

Che effetto le fa essere ancora associato agli One Direction?
«Che va bene così. Non sarei dove sono adesso senza di loro. Alla fine è solo una lusinga, siamo stati una delle band più famose di quel momento. Un periodo folle: gli stadi, interi album primi in classifica, tutti che sanno quello che fai. Quindi ben vengano gli One Direction. Adesso mi permettono di scrivere e cantare la musica che amo».

Nel prossimo tour sono previste date in Italia?
«Stiamo ancora definendo le tappe, ma i concerti che ho fatto in Italia sono stati i migliori, quindi non vedo l'ora di portare a casa nuovi ricordi italiani. È un Paese magico». 

Qual è la cosa che preferisce fare in tour?
«Mangiare. Senza dubbio il miglior hobby. Viaggiamo per i Paesi del mondo e assaggiamo mille cibi diversi. Soprattutto quando il tour è in Europa. Vai a dormire in Spagna e ti risvegli in Italia».

A proposito di Europa: lei è irlandese. Che cosa c'è dell'Irlanda nella sua musica?
«Tutto, probabilmente. Le radici celtiche, la parte tradizionale, il cantautorato. Alla fine quando mi siedo al piano e canto viene fuori tutto quello che di irlandese c'è in me».

Crede che i talent show in tv siano ancora una buona opportunità per fare i cantanti?
«Al cento per cento. Al momento sto facendo il giudice di The Voice e ho incontrato alcuni talenti incredibili. Così giovani e così bravi a 15 o 16 anni. Wow».

Mi ricorda qualcuno.